Lutto nel motociclismo italiano, il campione stroncato da un malore improvviso

Infarto stronca campione del motociclismo

Se n’è improvvisamente andato a 59 anni Aldeo Presciutti, per un infarto. L’ex pilota del Mondiale Superbike e del campionato italiano, prematuramente scomparso senza nessuna avvisaglia, ha passato gli ultimi 25 anni della sua vita su una sedia a rotelle, dopo un incidente stradale (non si trovava lui alla guida).

Aldeo Presciutti: il ricordo di un rivale in pista

Davide Tardozzi indossa le cuffie

Davide Tardozzi, in pista con Aldeo Presciutti nei primi anni Novanta, trattiene a fatica le lacrime nell’apprendere la notizia. L’attuale team manager di Ducati MotoGP esprime profondo dispiacere perché era un ragazzo di una simpatia e di una compagnia unica. Ha avuto dei momenti in cui è veramente andato forte.

Il podio a Vallelunga

Aldeo Presciutti in Ducati

Di lui non può non pensare al modo di approcciarsi alle corse. Erano altri anni, ricorda con affetto la sua spensieratezza e divertimento.

Gli viene in mente una gara in particolare con lui a Vallelunga: Tardozzi vinse e Presciutti concluse terzo. Quando la madre di Aldeo raggiunse il podio si scambiarono una serie di battute che Davide smise di ridere solamente il giorno seguente. 

Il debutto in World Sbk

Presciutti Aldeo che sorride

Aldeo Presciutti, classe 1961, aveva debuttato nel 1989 in World Sbk, nella seconda stagione della serie introdotta dai fratelli Flammini. In sella alle sue Ducati – era particolare affezionato alla scuderia di Borgo Panigale – aveva gareggiato fino ai primi anni ‘90, condividendo il paddock con miti del calibro di Fabrizio Pirovano, Fred Merkel, Raymond Roche, Doug Polen e un giovane Clan Fogarty.

Aldeo Presciutti: il drammatico incidente

Primo piano Aldeo Presciutti

Per tre anni di fila (dal 1990 al 1992) nella top 5 nella classe Open dell’italiano superbike, nel campionato tricolore 1991 Aldeo era finito terzo, dietro a Marco Papa e Fabrizio Pirovano. Come wild card aveva disputato un Gran Premio del Motomondiale 1993. Poi, l’anno seguente, il drammatico incidente in auto che lo costrinse alla sedia a rotelle, facendo tristemente calare il sipario sulla carriera da pilota ma certamente non sulla sua passione.