Martina Santagiuliana racconta la sua malattia sui social e commuove tutti: “Non sarà facile, dentro di me porto il dolore di tutto questo”
Le cicatrici sulla pancia sono il simbolo della sua lotta e del suo coraggio, ma spesso non è facile: il racconto di Martina Santagiuliana
Il racconto di Martina Santagiuliana ha commosso il web. La modella e influencer si è lasciata ad andare ad un lungo sfogo sulla sua malattia cronica attraverso i social network.
Martina Santagiuliana ha 33 anni ed è molto seguita sul web. Uno strumento che non usa per il suo lavoro da modella, ma come influencer in sostegno di tutte le persone che ogni giorno soffrono proprio come lei. Tra le foto che pubblica quotidianamente, quelle che più attirano l’attenzione sono quelle che mostrano le cicatrici sulla sua pancia: “La mia vita con la Rcu fulminante”.
Quando era soltanto una bambina di 4 anni, la modella ha scoperto di avere la rettocolite ulcerosa. Non è mai guarita e oggi, a 33 anni, continua a recarsi dal medico e a trovare la determinazione per non arrendersi mai. Ha sempre raccontato che la parte più difficile è quella di costruirsi una “vita normale”, dietro ogni apparenza: “La vita è una sola, non bisogna arrendersi. Anche se dobbiamo affrontare tanti ostacoli, il sole esce sempre”.
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Il suo è uno dei casi più gravi e Martina Santagiuliana ha scelto di condividerlo con tutti, perché sa che tante altre persone come lei soffrono ogni giorno. Davanti ai riflettori vuole mandare loro forza e coraggio e condividere una argomento che troppo speso rimane nascosto dietro una vita fatta di maschere. “Sto cercando di far conoscere il più possibile questa patologia, veniamo considerati come malati invisibili. Se ci guardi non c’è niente che non vada, ma la malattia esiste e questo ci fa sentire spesso isolati. Non compresi dalle persone che ci circondano. È ora di dire basta, la patologia c’è ed è limitante”.
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L’influencer ha poi rivolto il suo pensiero agli amici e al marito che ogni giorno la aiutano ad affrontare la vita. La ricerca sulla rettocolite ulcerosa è lenta in Italia rispetto ad altri paesi nel mondo e spera che questo presto possa cambiare. “Mi sono sempre sentita diversa, io ero quella con i tagli sulla pancia, che non voleva spogliarsi per l’ora di educazione fisica e ritardava con le scuse per potersi spogliare da sola”.
Con il tempo Martina ha capito che quei segni sul suo corpo, erano invece il simbolo della sua battaglia e del suo coraggio ed ha imparato ad accettarsi. Ha così superato gli sguardi delle persone e la paura del giudizio. Con gli anni quelle cicatrici sono aumentate e spesso, nonostante la forza e la determinazione, non è facile.
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“Oggi ci sono altre cicatrici a segnare il mio corpo. Sarà la prima estate con loro e non sarà facile. La verità è che fa ancora male, sette mesi fa finivo sotto i ferri per l’ennesima volta. E dentro di me mi porto il dolore del peso di tutto questo”.