Massimo Bossetti premiato in carcere per una sua poesia

"Da sette anni vivo nel buco": questo il titolo della poesia con cui Massimo Bossetti ha vinto il premio "Scrittori dentro 2021"

A pochi giorni dall’uscita su Netflix del docufilm che parla dell’efferato delitto di Yara Gambirasio, è arrivata una notizia che riguarda l’uomo che è incriminato e sta scontando la pena dell’ergastolo per il suo omicidio. Stiamo parlando di Massimo Bossetti. Il muratore di Mapello si trova in carcere da 7 anni e quest’anno ha vinto il premio letterario “Scrittori Dentro 2021”, per una sua poesia.

Massimo Bossetti ha vinto il premio Scrittori Dentro 2021

Tutta Italia ricorda ciò che è successo quel maledetto 26 novembre del 2010. La tredicenne Yara Gambirasio è scomparsa nel nulla dopo una sessione di allenamenti in palestra, causando disperazione ai genitori e a tutta la comunità.

Il successivo 26 febbraio, un contadino ha rinvenuto per caso il suo cadavere e da lì è partita un’indagine senza precedenti, che ha portato all’arresto di Massimo Bossetti.

Il muratore di Mapello, individuato grazie a tracce del DNA sui vestiti di Yara, è stato ritenuto unico responsabile del rapimento e dell’efferato omicidio della tredicenne, ricevendo una condanna all’ergastolo.

Il testo della poesia di Massimo Bossetti

Massimo Bossetti ha vinto il premio Scrittori Dentro 2021

Bossetti si trova in carcere da 7 anni circa. Fin dagli anni passati, ha spiegato al TGgCom24 l’associazione “Artisti Dentro“, il muratore si dedica alla scrittura e partecipa a diversi concorsi organizzati all’interno delle mura carcerarie. Utilizza lo pseudonimo di Nicolas Comi, il nome di suo figlio e il cognome di sua moglie.

Quest’anno ha ricevuto il terzo premio nel concorso “Scrittori dentro“, per la sua poesia intitolata “Da sette anni vivo nel buco“. Nell’opera Massimo Bossetti parla dei suoi anni di detenzione e immagina anche un futuro all’esterno del carcere.

Massimo Bossetti ha vinto il premio Scrittori Dentro 2021

Il settimanale Oggi, in anteprima esclusiva, ha pubblicato il testo della poesia. Eccolo di seguito:

C’è la mia branda, il mio sgabello il mio Gesù. Alle pareti è appeso il resto della vita, almeno quello che rimane. Da sette anni conosco ogni crepa, crepe dei muri, dei pavimenti, crepe del mio cuore. Non so cosa, non so quanto troverò di fuori fuori da questo buco di cemento. Da sette anni parlo alle stelle alla luna, parlo ai miei cari, tentando così di evadere il dolore e la sofferenza… solo infiniti assordanti silenzi. Da sette anni penso al giorno che sarò fuori. Avrò bisogno di altri sette anni per aiutarmi a vivere