Massimo Zanelli non ce l’ha fatta, la malattia ha avuto la meglio: lascia un bimbo piccolo che aveva adottato con la moglie, scomparsa due anni fa
Non ce l'ha fatta Mussi, è così che tutti chiamavano affettuosamente Massimo Zanelli, titolare del conosciuto locale Bicerì
Un giovane papà si è spento per sempre a soli 45 anni, lascia un bambino piccolo. Massimo Zanelli era malato da tempo, l’intera comunità di Bergamo piange la scomparsa del titolare del Bicerì, situato nel quartiere Borgo Santa Caterina.
Il papà di 45 anni era molto conosciuto e stimato, in particolar modo per il suo locale, diventato la casa di tutti i tifosi dell’Atalanta. Massimo Zanelli era papà di un bambino piccolo, che aveva adottato insieme alla sua ex moglie. La donna è scomparsa due anni fa.
L’uomo era malato da tempo, ha lottato con tutte le sue forze, ma lo scorso 31 ottobre si è diffusa la straziante notizia. Il 45enne non ce l’ha fatta. Numerosi i messaggi da parte della comunità, dei familiari e degli amici, pubblicati sul web, per ricordarlo e salutarlo un’ultima volta.
Tutti lo stanno ricordando come un uomo umile, una persona come poche, capace di rimanere nel cuore. Un guerriero che ha sofferto tanto, troppo. Massimo Zanelli accoglieva tutti con nel suo locale, sempre con il sorriso. Era un uomo impossibile da dimenticare. Sono in tanti a piangerlo in queste ore.
Domani, venerdì 3 novembre, verrà celebrato, alle ore 15:00, l’ultimo addio nella chiesa di Santa Caterina a Bergamo.
Ancora penso a quanto sia assurdo come il destino si possa accanire in modo così atroce. Disgrazia e dolore che non troveranno pace. La tua, una storia da raccontare… per far capire quanto amore tu e Ale avete donato e che non potrete vivere… Ma sono certa che il piccolo Gabri un giorno saprà… Ciao Massimo… salutami tanto Ale! R.i.p.
Tutti lo chiamavano Mussi, il suo sorriso e la sua bontà d’animo continueranno a vivere nel cuore di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere questo amorevole papà.
Bello lui, bella la gente, belli i dipendenti, la speranza è che nessuno si metta a smontare il suo piccolo e prezioso capolavoro. Era vedovo da due anni, lascia un bambino, che adorava, in buone mani, perché era una persona in gamba e di cuore, sensibile, sveglia e intelligente. E’ un lutto profondo per tutti, molto per noi del calcio, perché giocava e tifava e alla fine quelli siamo. Insomma se ne va uno d’oro, che ci mancherà davvero.