Matthew Perry: i risultati dell’autopsia svolta sull’attore

Matthew Perry, star indimenticata di Friends, sarebbe morto per gli acuti effetti della ketamina: i risultati dell'autopsia

Sono stati resi noti i risultati dell’autopsia svolta lo scorso 29 ottobre sul corpo di Matthew Perry. Stando a quanto emerso, le cause del decesso sarebbero da attribuire dagli acuti effetti della ketamina.

Matthew Perry

Lo scorso 28 ottobre il mondo intero rimaneva sconvolto dalla notizia della morte improvvisa di un attore amatissimo da tantissimi fan di diverse generazioni.

Matthew Perry, interprete e comico statunitense, noto principalmente per il suo ruolo di Chandler Bing nella serie tv cult Friends, veniva ritrovato privo di vita immerso nella vasca idromassaggio della sua villa a Los Angeles.

Oggi, a quasi due mesi dalla tragica morte, sono stati resi noti i risultati dell’esame autoptico svolto sull’attore il giorno successivo, negli studi del medico legale nominato dal Tribunale della Contea di Los Angeles.

A causare la morte del 54enne sarebbero stati gli acuti effetti del consumo di ketamina, un’anestetico utilizzato in campo veterinario che, sintetizzato, diventa una particolarmente potente sostanza stupefacente.

La lotta di Matthew Perry alle dipendenze

Morto Matthew Perry

La vita di Matthew Perry è stata piena di alti e bassi. In una recente intervista rilasciata a Variety, l’amica e collega Jennifer Aniston ha raccontato di averlo sentito fino al mattino del 28 ottobre. E che lui stava bene, era felice.

Era sano, aveva smesso di fumare e si stava rimettendo in forma. Era felice: è tutto quello che so. Quella mattina gli stavo mandando dei messaggi. Non soffriva e non stava lottando. Mi manca tantissimo, ci ha fatto ridere davvero tanto.

Tuttavia, era stato lo stesso Matthew Perry, in passato, a raccontare della sua lunga e faticosa battaglia contro le dipendenze, in particolare da farmaci antidolorifici e alcool.

le dipendenze di Matthew Perry

Il periodo in cui recitava negli episodi di Friends era stato uno dei più duri. Così come gli anni successivi.

Nel suo libro Friends, Lovers e the Big Terrible Thing” (Amici, amanti e la grande terribile cosa), raccontava appunto i momenti più tormentati della sua esistenza e di come, con impegno, ne fosse uscito.

A colpire era stato un episodio in particolare. Quando ingerì 55 pillole di Vicodin, un potente analgesico con oppiacei, insieme ad una bottiglia di vodka. Venne soccorso con il colon perforato e dovette restare ricoverato per circa un anno prima di riprendersi.