Milano, travolta da una betoniera Silvia Salvarani è morta in ospedale dopo 2 settimane di agonia

Dramma a Milano, travolta da una betoniera mentre era in bici, Silvia Salvarani è morta a 66 anni dopo 2 settimane di agonia

Un’agonia durata circa 2 settimane è quella che ha vissuto Silvia Salvarani, un’insegnante di Yoga, molto conosciuta proprio per la sua professione. Tuttavia, è rimasta coinvolta in un grave scontro mentre era in sella alla sua bici e nonostante i tentativi dei medici, per lei non c’era ormai più nulla da fare.

silvia morta

Sono davvero tante le persone che sui social la stanno ricordando, anche perché la sua professionalità e la sua bravura, riuscivano a contraddistinguerla da tutte le altre.

Stando alle informazioni rese note da alcuni media locali, i fatti sono avvenuti lo scorso 2 novembre. Precisamente mentre era ai Bastioni di Porta Nuova, all’incrocio con via Solferino, nella città di Milano.

In realtà lei era di Ancona, ma già da diversi anni si era trasferita in questa nuova città, per avere altre possibilità lavorative.

silvia morta

Si era laureata in scienze motorie alla fine delle superiori e poi ha deciso di specializzarsi proprio nella disciplina dello yoga. Era l’unica che praticava questa attività anche con la parte dei Cinque Tibetani.

Quest’ultimo sarebbe un rituale che combina insieme lo yoga ad alcune manovre dello streching. Lo insegnava dal 1980 ed era anche diventata un’insegnante di formazione online per altri insegnanti. Era molto conosciuta proprio per questo motivo.

Il sinistro in cui Silvia Salvarani è rimasta coinvolta

Lo scorso 2 novembre era in sella alla sua bici. Non è ancora chiaro dove fosse diretta. Quando all’improvviso, una betoniera che era in strada per alcuni lavoro, l’ha prima agganciata a sé e poi l’ha investita.

Per riuscire a liberarla, sul posto sono intervenute anche 3 auto dei vigili del fuoco. Questi ultimi hanno lavorato a lungo, ma le condizioni della donna sono apparse molto gravi sin da subito.

silvia morta

I sanitari intervenuti l’hanno trasportata d’urgenza all’ospedale Niguarda. Però è proprio qui, che dopo diversi interventi e 15 lunghi giorni di agonia, che ha esalato il suo ultimo respiro. Per lei purtroppo, non c’era ormai più nulla da fare.