Mini zone rosse in caso di focolai. Nessun lockdown nazionale

In caso di aumento di contagi, potrebbero esserci solo delle mini zone rosse

Se i contagi aumentano, rischiamo nuovamente di far finire tutta l’Italia in lockdown come a marzo? Assolutamente no, questa secondo gli esperti è una tesi da scartare. Si potranno pensare delle mini zone rosse per poter arginare i focolai e fermare i nuovi contagi. Questo quello che potrebbe succedere in autunno.

Focolai di Coronavirus

In queste ore, il Ministero della Salute è al lavoro per delineare tutte le linee guida necessarie per la riapertura di tutte quelle attività rimaste ancora chiuse causa Coronavirus.

Come le università e le scuole, ad esempio. Ma insieme al governo si stanno anche studiando i possibili scenari che potrebbero presentarsi in autunno. Quando si teme una seconda ondata. E quando l’arrivo della classica influenza stagionale potrebbe mettere di nuovo a rischio il sistema sanitario nazionale.

Mascherine per proteggersi dai virus

In caso di aumento dei contagi da Covid-19 ci sarà nuovamente un lockdown generalizzato o si prenderanno altre strade? Una chiusura totale dell’Italia non è prevista.

Si pensa, invece, a piccole zone rosse, limitate ad alcune zone del nostro paese, dove sarà necessario chiudere tutto o quasi tutto, per fermare la diffusione del virus. Il governo esclude anche l’ipotesi di chiusura delle regioni e di spostamenti limitati tra le regioni.

Quando scatteranno le mini zone rosse

L’ipotesi più accertata è quella di creare delle zone rosse dove c’è bisogno.

Non solo quando il numero dei contagi inizia a preoccupare. Ma anche quando non si sia in grado di rintracciare il maggior numero di casi possibili e contatti, unica strada per evitare grandi focolai di Coronavirus. La chiusura riguarderebbe aree poco estese, come quartieri, piccoli paesi.

Mini zone rosse per il Coronavirus

Il Ministero della Salute sta procedendo a delineare linee guida per l’autunno con simulazioni e scenari probabili e possibili. Gli scenari sono essenzialmente quattro.

  • Primo scenario, la situazione rimane come oggi, con indici Rt regionali sopra la soglia di 1 per periodi limitati e riapertura delle scuole a cui segue un lieve aumento dei casi.
  • Secondo scenario, trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile, con valori Rt regionali tra 1 e 1,25 e difficoltà di tracciare nuovi focolai.
  • Terzo scenario, trasmissibilità sostenuta e ddifusa con un’incidenza elevata e sovraccarico del SSN.
  • Quarto scenario, sistuazione di trasmissibilità non controllata.

Anche con il quarto scenario, non si dovrebbe finire nuovamente in un lockdown generalizzato, ma solo con zone rosse di contenimento più ampie.