Morte Alice Scagni, la madre rivolge accuse alle autorità: “Ho perso due figli”
La madre di Alice Scagni e del fratello Alberto ha rilasciato dichiarazioni dopo la tragedia che ha colpito la sua famiglia
Dopo l’omicidio di Alice Scagni e l’arresto del fratello Alberto, la madre ha voluto rompere il silenzio e rilasciare alcune dichiarazioni sul lavoro delle autorità.
Antonella Zarri, questo il nome della donna, si è lasciata intervistare dall’Ansa e ha puntato il dito proprio contro le forze dell’ordine. Ha spiegato che negli ultimi tempi, la situazione era diventata preoccupante e che avevano chiamato il 112 più volte. Ma nessuno ha mai fatto nulla. Domenica, dopo due chiamate da parte del figlio Alberto, che li minacciava, hanno chiamato di nuovo le autorità, che però gli hanno chiesto di presentare la denuncia il lunedì successivo. Nessuno poteva intervenire. La sera dello stesso giorno, è avvenuta la tragedia.
Negli ultimi quattro giorni c’è stata un’escalation che ci ha fatto molto preoccupare e abbiamo chiamato il 112 cinque volte pregando per un’intervento, ma nessuno ha fatto nulla. Nella giornata di domenica, a ora di pranzo, mio figlio ci ha fatto due chiamate per minacciarci. Abbiamo richiamato le forze dell’ordine chiedendo aiuto, ma ci hanno detto di fare denuncia lunedì e che nessuna volante poteva intervenire.
L’omicidio di Alice Scagni
Alberto Scagni si è presentato a casa della sorella Alice, per chiederle probabilmente altri soldi. Una richiesta molto frequente negli ultimi periodi. I due hanno iniziato a discutere in strada e alla fine l’uomo ha tirato fuori un coltello e si è accanito contro la donna. Alice è morta a seguito di numerose coltellate all’addome e alla schiena. I vicini, attirati dalle urla, hanno lanciato l’allarme alle forze dell’ordine. Alberto è stato fermato poco dopo dagli agenti e arrestato per l’omicidio della sorella.
Si pensa che avesse premeditato tutto, da alcuni post pubblicati sui social, in cui aveva fatto intendere il rapporto teso con Alice Scagni e perché si è presentato a casa sua già armato.
La madre dei due ha continuato:
Alberto aveva bisogno di aiuto psichiatrico. Domenica mattina non c’erano volanti da mandare, ma domenica notte per non farmi vedere il corpo della mia bambina c’erano 30 agenti. Ci eravamo affidati alle istituzioni, Alberto aveva bisogno di un aiuto che noi non riuscivamo più a dare. Quando abbiamo provato a rivolgerci all’igiene mentale, ci hanno dato appuntamento per il mese dopo. Avrebbe avuto la visita il 2 maggio. Sono stati lenti nonostante le richieste, come se una persona andasse al pronto soccorso per un infarto ma le dicessero di aspettare.
Ho perso due figli. Le loro vite sono state buttate via per l’incuria e l’incapacità delle autorità e del servizio di salute mentale.