Morte Sara Pegoraro: una persona accusata di omicidio colposo
Continuano le indagini per la morte di Sara Pegoraro. La giovane modella è stata visitata dalla psichiatra, che ha deciso di dimetterla
Continuano le indagini per la morte di Sara Pegoraro, la giovane modella di Treviso morta per overdose. Gli inquirenti hanno iscritto una persona nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo.
Si tratta della psichiatra che ha visitato la ragazza dopo un’altra overdose e che, secondo l’accusa, ha sottovalutato la sua situazione. Sara Pegoraro era stata ricoverata in ospedale in seguito ad un’altra overdose e la dottoressa della Usl 2, che lavora anche al Centro di Salute Mentale, l’aveva visitata e l’aveva dimessa, proprio il giorno prima della tragedia.
Secondo il pubblico ministero, invece, la psichiatra non si sarebbe resa conto del grave stato della giovane modella, che aveva anche manifestato impulsi suicidi.
Sara era stata ricoverata nella struttura ospedaliera dopo che si era sentita male davanti ad un supermercato. Ad allertare i soccorsi, erano stati i passanti. L’avevano vista barcollare in stato confusionale e poi, alla fine, cadere in un fossato. Dopo le cure, i medici avevano deciso di dimetterla.
Ma non è stato l’unico episodio. Non molto tempo prima, la ragazza si era sentita male sempre a causa dell’uso di sostanze stupefacenti. La mamma l’aveva trovata in gravi condizioni e aveva chiamato il 118. I medici l’avevano salvata appena in tempo e al termine del ricovero, era stata dimessa.
Richiesta l’autopsia sul corpo di Sara Pegoraro
L’autorità giudiziaria ha richiesto l’autopsia, che verrà eseguita il prossimo 8 luglio e che servirà a chiarire quale tipo di sostanza Sara Pegoraro abbia assunto e in quale quantità. Gli agenti stanno anche cercando di risalire al suo pusher, che potrebbe averle venduto una dose fatale.
Sara Pegoraro aveva 26 anni, era solare e felice. Voleva fare l’influencer e la modella, ma la droga ha rovinato ogni suo sogno. La madre, che l’ha trovata esanime nella loro abitazione, ha raccontato che la figlia era molto sensibile. Più sensibile di qualsiasi giovane della sua età. Lottava con i suoi mostri e i suoi fantasmi e, purtroppo, aveva trovato rifugio nell’eroina.