Niccolò Fabi e il ricordo della sua bimba morta a soli 22 mesi di vita
Intervistato dal Corriere Fiorentino, Niccolò Fabi è tornato a parlare del dolore vissuto per la scomparsa della sua bimba Olivia
Il 3 luglio del 2010, il famoso cantante italiano Niccolò Fabi si ritrovò a vivere il dramma più grande che possa capitare ad un individuo, la perdita di un figlio. La piccolo Olivia perse la vita a soli 22 mesi di vita, colpita da una rara forma di meningite fulminante. In questi giorni, il cantautore è tornato a parlare di quel dolore e di come ad esso reagì.
È assolutamente innaturale, per un genitore, veder scomparire per sempre un figlio. Lo è ancor di più se ad andarsene è una bimba piccolissima, di soli 22 mesi, portata via troppo presto da una vita che aveva appena iniziato a vivere.
Ne sa qualcosa, suo malgrado, il cantautore italiano Niccolò Fabi, che si è ritrovato a vivere questa terribile esperienza nell’estate del 2010. Olivia, la figlia che aveva avuto dall’ormai ex compagna Shirin Amini, si è spenta per una meningite fulminante che non le ha lasciato scampo.
Ad annunciarlo di aveva pensato lo stesso artista, in un commovente post sui suoi profili social.
Amici, vi sto per scrivere quello che non avrei mai voluto scrivere. Questa notte una sepsi meningococcica fulminante ha portato via nostra figlia Olivia, Lulùbella per chi l’ha conosciuta e amata, il dolore devastante che mi attanaglia la gola è la conseguenza dell’esperienza più inaccettabile, orrida, ingiusta e innaturale che un essere umano può vivere. Inutile dirvi che fino a quando non avrò trovato un modo per trasformare questo dolore e dare un senso costruttivo a questo incubo, il palcoscenico sarà l’ultimo posto in cui desidererò stare. So di poter contare sulla vostra sensibilità e sull’amore che mai come adesso è l’unico strumento che merita di essere suonato. Un abbraccio che contiene tutto
Il ricordo di Niccolò Fabi
Fabi cercò di rialzarsi subito da quel dramma, tornando dalla sua amata musica e dando vita alla Fondazione Le Parole di Lulu, dedicata proprio alla figlia.
Un mese dopo la scomparsa di Olivia organizzò un concerto benefico di 12 ore. E di quel concerto, oltre che delle motivazioni che lo spinsero ad organizzarlo, ne ha parlato recentemente in un’intervista rilasciata al Corriere Fiorentino.
L’ho fatto senza volerlo, mettendo al centro piuttosto che la narrazione, la rappresentazione di un uomo nelle sue varie sfumature, nei momenti più complessi e in quelli più esaltanti della sua esistenza, rendendoli ordinari: non banali, ma inseriti nel corso naturale della sua storia!