Nuova ipotesi sulla morte dell’ascensorista Fabio Palotti
Le forze dell'ordine stanno ancora indagando sulla morte di Fabio Palotti. Spunta una nuova ipotesi: ecco come potrebbe essere morto
Spuntano nuove ipotesi sulla morte dell’ascensorista Fabio Palotti. Le forze dell’ordine continuano ad indagare per cercare di capire cosa sia accaduto quel giorno e soprattutto perché l’ascensore si sia mosso nonostante avrebbe dovuto trovarsi in modalità manutenzione.
Secondo le ultime notizie diffuse, sembrerebbe che gli inquirenti stiano prendendo in considerazione una nuova ipotesi. Fabio Palotti potrebbe essere morto nel tentativo di recuperare il suo cellulare rimasto sul tetto dell’ascensore.
Potrebbe essere tornato nel vano per recuperare lo smartphone e potrebbe aver dimenticato di attivare nuovamente il blocco al termine del suo intervento di manutenzione. Qualcuno, in quel momento, potrebbe aver chiamato l’ascensore, causando così il drammatico e fatale incidente. Questa però, rimane soltanto un’ipotesi. Le forze dell’ordine stanno ancora indagando e sono molti gli elementi che devono ancora essere esaminati.
Nonostante qualcuno abbia sentito le grida d’aiuto dell’ascensorista e nonostante nessuno sia riuscito a capirne la provenienza, l’autopsia ha stabilito che anche se i soccorsi fossero intervenuti subito, Fabio non poteva essere salvato. L’uomo è morto sul colpo, schiacciato dall’ascensore.
Fabio Palotti non poteva essere salvato
Bisogna chiarire però perché nessuno si sia accorto che l’operaio non era uscito dalla struttura e non aveva riconsegnato il badge e ripreso i suoi documenti. A scoprire la tragedia, è stato un suo collega, il mattino successivo. Quest’ultimo si è accorto che la macchina di Palotti era ancora nel parcheggio, quando il suo turno finiva la sera precedente.
Fabio era dipendente della Smae di Casal Monastero da più di 10 anni. L’appalto dell’azienda, per il momento, è stato sospeso fino al termine delle indagini. Sembrerebbe che l’Als abbia riscontrato anche alcune irregolarità sui documenti e sulle firme del personale, che però non avrebbero nulla a che fare con la morte dell’ascensorista.
La Procura sta indagando per omicidio colposo e per il momento, il recupero del cellulare rimane soltanto un’ipotesi. Non è ancora chiaro cosa sia realmente successo a Fabio Palotti.