Omicidio del piccolo Daniele Paitoni: le parole del padre al suo legale

Le prime parole del padre del piccolo Daniele Paitoni dal carcere, riportate dal suo legale: l'uomo continua a ripetere che vuole morire

L’omicidio del piccolo Daniele Paitoni ha sconvolto l’intera Italia. Un bambino di soli 7 anni ucciso dal suo papà con una coltellata alla gola e poi nascosto nell’armadio. L’uomo, un 40enne agli arresti domiciliari per aver aggredito un suo collega con un taglierino, avrebbe dovuto trascorrere il Capodanno con il piccolo e poi riportarlo dalla sua mamma la sera del 2 dicembre.

Omicidio del piccolo Daniele Paitoni

Quel giorno però è accaduto qualcosa nella testa di Davide Paitoni, che lo ha portato a compiere un gesto crudele e che mai troverà una spiegazione. Ha ucciso il suo bambino di 7 anni, poi ha nascosto il suo corpo senza vita nell’armadio. Quando si è recato ad incontrare la madre per riportarle il piccolo Daniele, l’uomo ha provato ad uccidere anche lei. La donna per fortuna è riuscita a salvarsi ed è stata trasportata in ospedale.

Omicidio del piccolo Daniele Paitoni

Davide Paitoni ha lasciato un biglietto accanto al corpo di suo figlio, con il quale si è scusato per ciò che gli aveva fatto e ha poi mandato un messaggio audio a suo padre, nonno paterno di Daniele, per dirgli ciò che aveva fatto e di non aprire l’armadio.

Le forze dell’ordine lo hanno fermato dopo la fuga, in una zona boschiva di Colle Sant’Elia a Viaggiù. Aveva ancora con se l’arma del delitto e della cocaina.

Cosa dice Paitoni dal carcere

Il suo legale, dopo aver parlato con l’omicida dal carcere, ha riferito che Davide Paitoni continua a ripetere che vuole morire.

Scuote la testa e continua a ripetere, è un disastro, è un disastro, voglio morire. È molto difficile comunicare con lui in questo momento. Parla a voce molto bassa e sembra molto depresso.

Omicidio del piccolo Daniele Paitoni

L’avvocato ha anche spiegato di aver ricevuto diverse minacce perché difende un uomo che ha ucciso un bambino di 7 anni, ma nel suo lavoro si difendono anche i “criminali più mostruosi”. Poi, secondo quanto riferito dallo stesso, il movente del padre di 40 anni sarebbe stata la vendetta nei confronti della sua ex moglie, che lo avrebbe tradito e lasciato.

Oggi si terrà l’udienza preliminare, nell’attesa dell’autopsia che verrà eseguita sul corpo senza vita del piccolo Daniele.