Omicidio Elena Del Pozzo, la piccola forse stordita con droghe o farmaci dalla madre

Elena Del Pozzo forse stordita prima dell'omicidio: la nuova ipotesi presa in considerazione dagli agenti

La stessa Procura oltre all’autopsia ha scelto di disporre anche i test tossicologici del sangue della piccola Elena Del Pozzo. Questo perché si pensa che la madre prima di toglierle la vita, le abbia fatto prendere farmaci o droghe per stordirla.

stordita elena

Si è tenuta nella giornata di ieri, venerdì 17 giugno l’udienza di convalida del fermo di Martina Patti. La donna ha deciso di rispondere alle domande del giudice, ma ci sono dei punti che devono ancora essere chiariti.

Dal suo racconto, intorno alle 15, le due sono uscite di casa con la macchina. Martina si è portata dietro una pala, il coltello da cucina e dei sacchi neri della spazzatura.

Ha portato la figlia in quel campo con la scusa di un gioco ed è proprio qui, che le ha coperto la testa e l’ha colpita con il coltello. Sono 7 le coltellate trovate sul corpo della piccola, ma si pensa che la madre l’abbia colpita anche con la pala. Inoltre, si ipotizza che la bimba fosse stordita al momento dell’omicidio.

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Martina Patti ha detto di aver fatto tutto da sola, ma c’è qualcosa della sua confessione che non convince gli agenti. Nella stessa giornata di ieri i Sis hanno anche controllato la sua auto, ma non risultano esserci macchie di sangue. Per questo la mamma non dovrebbe aver trasportato il corpo della figlia con la sua macchina.

In più, le forze dell’ordine non hanno posto sotto sequestro il campo, che dovrebbe essere il luogo del delitto. Risulta essere inverosimile che la bimba sia stata uccisa lì. Questo perché è sulla strada e tutti avrebbero potuto sentire le sue urla.

Il terribile omicidio della piccola Elena Del Pozzo

Martina Patti nella giornata di lunedì 13 giugno, ha deciso di mettere fine alla vita di sua figlia, di appena 4 anni. Infatti dopo esser andata a riprenderla all’asilo, è tornata a casa.

Tuttavia, è intorno alle 14 che ha deciso di fare il gesto estremo. Prima di ammettere tutte le sue colpe, ha fatto credere agli agenti e ai familiari che la piccola era stata rapita da tre uomini armati.

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Solo 24 ore dopo la denuncia di scomparsa, ha deciso di ammettere le sue colpe. Ora si trova nel carcere, in isolamento: è accusata di omicidio premeditato ed occultamento di cadavere.