Omicidio Lucrezia Di Prima: rinvenuta l’arma del delitto

Dopo la confessione del fratello di Lucrezia Di Prima, la 37enne uccisa in provincia di Catania, è stata trovata l'arma del delitto

Dopo la morte di Lucrezia Di Prima e la confessione del fratello, è stata rinvenuta anche l’arma del delitto. Si tratta di un coltello da caccia, che Giovanni Francesco Di Prima avrebbe usato per uccidere la sorella, tentando poi di ripulirlo e di nasconderlo in un garage.

Gli inquirenti hanno individuato il sangue della donna sulla lama, La famiglia della 37enne aveva denunciato la sua scomparsa 24 ore prima del ritrovamento del cadavere. La vicenda è accaduta a San Giovanni La Punta, in provincia di Catania. Durante le ricerche, il 22enne Giovanni ha deciso di presentarsi davanti alle forze dell’ordine e di confessare l’atroce omicidio, indicando anche la posizione del corpo senza vita di Lucrezia Di Prima.

Omicidio Lucrezia Di Prima

Sconosciuto il movente dell’omicidio di Lucrezia Di Prima

Ancora sconosciute le cause che avrebbero portato il giovane ad uccidere sua sorella, il sangue del suo sangue. Con le sue poche parole, l’ha definita un peso per la famiglia e una persona con problemi psicologici. Ma chiunque conosceva Lucrezia, l’ha descritta come una donna solare, che viveva tra casa e chiesa. Una persona che tutti apprezzavano ed ammiravano.

Omicidio Lucrezia Di Prima

Secondo una prima ricostruzione dell’omicidio, Giovanni La Prima avrebbe ucciso la 37enne nella villetta di San Giovanni La Punta, colpendola con il coltello da caccia e finendola con un taglio alla gola. In seguito, avrebbe poi avvolto il corpo senza vita in dei grandi sacchi neri e lo avrebbe trasportato, con la sua macchina, nelle campagne di Nicolosi. Luogo in cui gli inquirenti hanno trovato il cadavere.

Al momento della tragedia, i due fratelli si trovavano da soli in casa. I loro genitori erano usciti per una gita.

Omicidio Lucrezia Di Prima

Domani, mercoledì 20 ottobre, si terrà l’interrogatorio per la convalida del fermo di Giovanni Francesco Di Prima, nel carcere di Piazza Lanza. Il legale dell’omicida, avrebbe già richiesto una perizia psichiatrica sul suo assistito. Lo scopo è quello di accertare le sue condizioni mentali.