Organizzata una raccolta fondi per la moglie e i figli di Fabio Palotti
L'obiettivo della raccolta fondi per Fabio Palotti, l'ascensorista morto alla Farnesina, è di 50 mila euro: raggiunti oltre 13 mila euro
Il coordinatore generale della Uilpa Esteri, Alfredo Di Lorenzo, ha organizzato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe, per Fabio Palotti. La morte dell’ascensorista ha sconvolto un’intera comunità e in seguito tutta l’Italia.
Fabio Palotti stava effettuando un intervento alla Farnesina, quando è rimasto schiacciato dall’ascensore. Le forze dell’ordine stanno ancora indagando e, come prima ipotesi, credono che l’ascensorista abbia provato a riprendere il suo cellulare, lasciato sul tetto dell’ascensore, non ricordandosi di aver tolto il blocco di sicurezza alla fine del suo intervento. In quel preciso momento qualcuno potrebbe aver chiamato l’ascensore.
Gli inquirenti vogliono anche capire perché nessuno si sia reso conto di ciò che era accaduto. Qualcuno ha sentito delle urla ed ha allarmato la sicurezza. Fabio aveva lasciato i documenti all’entrata e non si era presentato a riconsegnare il badge.
Ad accorgersi della tragedia è stato un suo collega, preoccupato dal fatto che la macchina dell’uomo fosse ancora nel parcheggio, quando avrebbe dovuto staccare alle 22 della sera precedente. Gli agenti hanno preso in considerazione anche l’ipotesi che la vittima sia morta per via di un malfunzionamento dell’ascensore.
Si pensa che sia morto intorno alle 18:30 del pomeriggio, lo stesso orario in cui il funzionario del ministero ha segnalato di aver sentito delle grida.
Com’è morto Fabio Palotti?
La cabina, in modalità manutenzione, non si sarebbe dovuta muovere. Com’è morto davvero Fabio Palotti e perché nessuno ha notato la sua assenza? L’unica cosa certa, emersa dopo l’autopsia, è che l’ascensorista è morto sul colpo. Anche se i soccorritori avessero raggiunto il luogo nel minor tempo possibile, non avrebbero potuto fare nulla per salvargli la vita.
La raccolta fondi organizzata per Fabio Palotti è destinata alla moglie e ai due figli piccoli, con cui l’uomo viveva a Torre Maura. L’obiettivo è di 50 mila euro. Ad oggi sono stati raggiunti oltre 13 mila euro.