Per i medici era solo varicella, ma James Philliskirk è morto a soli 16 mesi
Per i medici era solo varicella, ma il piccolo James Philliskirk è morto a 16 mesi: dopo un anno è emersa la verità
I medici continuavano a dire ai suoi genitori che in realtà era solo varicella, ma il piccolo James Philliskirk è deceduto a soli 16 mesi, dopo che di dottori hanno ignorato i sintomi gravi della condizione di cui stava soffrendo. Durante questa settimana si è conclusa finalmente l’inchiesta.
Il bimbo ha perso la vita nel maggio del 2022. Poche settimane prima aveva la varicella, ma sembrava essere ormai guarito. Quando ha iniziato ad accusare altri strani sintomi.
James stava male e sotto consiglio del loro medico di famiglia, i genitori lo hanno portato all’ospedale di Sheffield. Qui dopo una breve visita, li hanno rimandati a casa, prescrivendogli della camomilla, dicendogli che in realtà stava bene.
Nei giorni successivi la situazione del bambino non è mai migliorata. Una volta l’hanno portato in ospedale una mattina e poi un pomeriggio. Aveva la febbre alta, ma i dottori continuavano a dire alla famiglia che non era nulla di grave.
Dal racconto della madre, li hanno lasciati in una stanza e li hanno fatti aspettare lì per diverse ore. Poi un dottore è tornato da lei, per dirle ancora una volta che era varicella.
Il racconto della madre di James Philliskirk ed il suo decesso
Dopo 3 giorni senza dormire e con il figlio in quelle condizioni così disperate, la madre ed il padre sono andati a letto intorno alle 22 di sera.
Il papà quando è andato a controllare il suo bambino intorno alle 2 del mattino, ha scoperto che era ormai senza vita. I sanitari intervenuti nella casa, per lui non hanno potuto far nulla se non constatare il suo decesso. A quasi un anno dalla sua scomparsa, è emerso che in realtà il piccolo era affetto da Sepsi.
Questa infezione che colpisce la pelle, causata dallo streptococco di gruppo A, al bambino purtroppo non ha lasciato scampo. La madre Helen nel ricordare quella sera, ha dichiarato:
Ho sentito Daniel urlare. Abbiamo chiamato subito il numero d’emergenza che ci ha consigliato di iniziare la manovre di rianimazione. Quando sono arrivati i para medici eravamo completamente sotto shock. Non abbiamo capito cosa stava succedendo. Mi sentivo in trappola perché c’erano così tante persone nella nostra camera da letto. Non sembrava reale.