Processo per l’omicidio di Giulia Tramontano, un teste in aula svela cosa aveva fatto Impagnatiello pochi mesi prima
Processo per l'omicidio di Giulia Tramontano, la rivelazione di un teste in aula, sulle ricerche di Impagnatiello e su cosa hanno trovato nella cantina
Nella giornata di ieri, lunedì 12 febbraio si è tenuta la seconda udienza nel Tribunale della Corte d’Assise di Milano, per Impagnatiello. Il barman 30enne accusato del delitto della sua compagna incinta Giulia Tramontano. I genitori, il fratello e la sorella di lei, non erano presenti in aula, perché dovranno deporre il prossimo 7 marzo.
Il pm Alessia Menegazzo ha fatto scorrere delle slide, con tutte le prove raccolte durante le indagini andate avanti per mesi, contro il compagno della 29enne. Tra queste foto, c’era anche una del suo corpo.
Alessandro Impagnatiello prima di ammettere la verità sul delitto della compagna, ha fatto credere a tutti che Giulia era andata via dopo una discussione. La sera del 28 maggio, si è recato anche in Caserma per denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine, che sin da subito in lui hanno notato strani atteggiamenti.
Il maresciallo dei Carabinieri Antonio Caretti, interrogato in aula, ha dato la sua versione. Quella sera della denuncia, con la stessa macchina di Impagnatiello si sono recati nella casa della coppia. Nell’auto si sentiva un forte odore di benzina ed il 30enne, aveva anche detto di non avere un box ed una cantina, poiché è proprio lì dentro che aveva nascosto la salma della donna.
Processo per il delitto di Giulia Tramontano, la rivelazione di un teste
Nella stessa deposizione del Maresciallo, è emerso che lo scorso 5 febbraio, Impagnatiello era in aeroporto ad aspettare la compagna, che era andata dalla sua famiglia. In quei minuti, stava cercando su internet, come acquistare il “Cloroformio“. Lo ha preso solo pochi giorni dopo, sotto falso nome e lo hanno trovato pochi giorni dopo il delitto, nascosto in cantina.
In aula hanno parlato anche delle ricerche fatte dall’uomo su internet, in cui parlava di come usare il veleno per topi, per provocare il decesso di una persona.
In quei minuti Impagnatiello era seduto all’interno della gabbia del tribunale. Quando ha visto l’immagine del corpo di Giulia, ha abbassato la testa, l’ha messa tra le sue mani ed ha iniziato a piangere. Gli agenti sono riusciti a riconoscerla, grazie ad un tatuaggio che aveva sulla gamba, poiché era semi-carbonizzato.