Quarto Grado: l’ultima chiamata tra Alessia Pifferi e il suo legale
È stata mandata in onda, durante il programma Quarto Grado, l'ultima telefonata tra Alessia Pifferi e il suo legale: le parole della 37enne
Durante l’ultima puntata della trasmissione televisiva Quarto Grado, in onda su Rete 4, è stato trattato l’argomento di Alessia Pifferi, la madre che ha abbandonato per 6 giorni la figlia di 18 mesi.
La piccola Diana è morta di stenti, perché sua madre ha deciso di lasciarla in casa da sola, per trascorrere una breve vacanza insieme al suo compagno di Leffe. Ha mentito a tutti, ha raccontato ai familiari di averla portata con sé, a chi la conosceva di averla lasciata con una baby-sitter e allo stesso uomo cinquantottenne, di averla lasciata alle cure della sorella.
Durante il programma televisivo, è stata trasmessa l’ultima chiamata tra la detenuta e il suo avvocato Solange Marchignoli. Alla domanda di quest’ultima su come si sentisse, la Pifferi ha risposto:
Insomma, diciamo che in una situazione così potrei stare un po’ meglio. La bambina mi manca da morire e il carcere non è di certo un bel posto. Sono demoralizzata al massimo, terrorizzata e spaventata da tutto.
E alla domanda su come trascorre il tempo dietro le sbarre, ha invece ha risposto:
Tv, quando ti fanno scendere un po’, a prendere una boccata d’aria. Scrivo, parlo agli psicologi.
La donna trentasettenne ha anche rivelato che attraverso la televisione riesce a vedere quello che succede fuori.
Vorrei solamente tornare indietro, solo per avere mia figlia.
Il legale di Alessia Pifferi, in diretta tv, ha voluto commentare la telefonata mandata in onda. Secondo il suo parere, la sua assistita non riesce ancora a realizzare cosa sia davvero accaduto. Le racconta la vicenda come se non la riguardasse, come se coinvolgesse un’altra persona e una bambina.
Tutti l’hanno abbandonata, la sua famiglia e anche lo stesso compagno che si è reso irreperibile dal momento dell’arresto. Ha mentito a tutti sulle cure della piccola Diana, raccontava che stava bene e in quei sei giorni, all’uomo cinquantottenne di Leffe, aveva detto di averla lasciata con la sorella. Invece la piccola era casa da sola ed è morta di fame e di sete.