Roma, neonato morto al Pertini, per la Procura non ci sono colpevoli
Roma, neonato morto schiacciato dalla madre all'ospedale Pertini, per il consulente ciò che è successo non ha colpevoli
Sono andate avanti fino ad oggi le indagini per la straziante vicenda avvenuta lo scorso gennaio all’ospedale Pertini di Roma. Purtroppo un neonato di appena 3 giorni di vita, è deceduto dopo che la madre lo ha schiacciato, mentre lo stava allattando.
La giovane donna si è addormentata e non è proprio riuscita a svegliarsi. Quando il personale si è reso conto che il piccolo non respirava più, hanno provato a fare il possibile, ma per lui era ormai troppo tardi.
La stessa Procura, visto come si sono svolti i fatti ed anche per la denuncia presentata dalla famiglia, hanno avviato le indagini del caso. Però il professore in medicina legale dell’università di Foggia, Luigi Cipolloni ha portato ad una svolta.
Da ciò che riporta il quotidiano La Repubblica, per il dottore non vi sono colpevoli su quanto successo: “Ciò che è successo non era prevedibile!”
Gli inquirenti, insieme al consulente incaricato dalla Procura hanno ascoltato i medici, le infermiere e tutto il personale presente in reparto. Inoltre, hanno anche sentito le testimonianze delle altre neo mamme.
Per questo grazie anche all’acquisizione delle cartelle cliniche, sono arrivati a questa conclusione. Saranno solo le ulteriori indagini a dare delle risposte concrete alla famiglia, che ha subito un grave lutto. La mamma vista la conclusione della vicenda, si dice ancora sotto shock.
Neonato deceduto al Pertini, come si sono svolti i fatti
I fatti sono avvenuti nella notte tra il 7 e l’8 gennaio. Precisamente all’ospedale Pertini di Roma. La donna di circa 30 anni, dal racconto di fonti interne, aveva fatto un parto naturale che sembrava essere andato bene.
Il papà del piccolo ha detto che dopo 17 lunghe ore di travaglio, era stremata e che il personale l’ha lasciata sola. Infatti durante l’allattamento, lei si è addormentata ed è solo pochi minuti dopo che è emersa la triste verità.
Sembrerebbe che sia stata proprio una sua compagna di stanza a dire alle infermiere che c’era qualcosa di strano. Particolare però smentito dalle stesse, che hanno affermato che è stata una collega a scoprirlo, entrata in stanza per controllare. L’infermiera avrebbe poi chiesto l’intervento urgente dei medici, che hanno messo in atto tutte le manovre di rianimazione, ma per il piccolo era ormai troppo tardi.