Ryan dimesso dall’ospedale dopo 3 mesi: il nuovo appello della madre
Dopo le dimissioni del piccolo Ryan, la mamma ha lanciato un disperato appello, affinché venga fuori la verità
Per Ryan, la madre, il fratello ed il suo papà, è un momento di grande gioia. Questo perché dopo 3 mesi di ricovero, il piccolo ridotto in condizioni molto gravi dopo che i genitori lo avevano affidato ai nonni paterni, è finalmente potuto tornare a casa.
Una notizia davvero bella, che ovviamente ha permesso a tutti di tirare un sospiro di sollievo. Per diverse settimane, vista la situazione, i medici hanno temuto per la sua vita.
Al suo arrivo all’ospedale di Genova, aveva un polmone perforato, lesioni nella zona spinale ed anche una brutta frattura al braccio. Per questo motivo hanno disposto per lui un ricovero in terapia intensiva, per quasi la metà di questo lungo periodo.
Per fortuna, dopo giorni di ansia e preoccupazione, intorno alla fine di gennaio, i dottori hanno dato la bella notizia che era ormai fuori pericolo. La mamma, dopo le dimissioni del suo bimbo, ha detto:
Sta bene, dovrà solo tenere un tutore al braccio ed il busto per circa tre mesi. Anche psicologicamente non mostra segni di shock o turbamenti, ora è abbastanza tranquillo.
Il nuovo appello della mamma di Ryan e le indagini
Il 19 dicembre scorso, i genitori avevano lasciato il piccolo Ryan e il fratellino a casa della nonna paterna e del suo compagno. Stava male e loro si sarebbero dovuti occupare di entrambi i bambini.
Durante quelle ore, il bambino è fuggito via e quando la donna lo ha ritrovato, era in gravi condizioni. Gli inquirenti hanno inizialmente ipotizzato che una vettura l’avesse investito, ma poco dopo è emersa un’altra possibilità: forse si era lanciato dalla macchina dei nonni. Tuttavia, il motivo è ancora poco chiaro. La mamma su questo ha detto:
Se nessuno ha detto la verità finora, difficilmente la diranno adesso. Sarebbe meglio confessarla prima che il piccolo recuperi la memoria. Mio figlio dovrà iniziare un percorso di terapia dallo psicologo e prima o poi parlerà.
Appena si riprenderà andrà in prima elementare. Anche in ospedale ha continuato a studiare, c’era una maestra che andava da lui tutti i giorni.