Soffocata dal tappo del dentifricio, la mamma della bambina di 18 mesi scrive una lunga e straziante lettera: “Sarai sempre l’amore della nostra vita”
Elettra Friselle era una bambina come tante, bellissima e amatissima. Ma è stata protagonista di una fatalità che le ha portato via la vita a neanche 2 anni di età.
Fa malissimo sapere di certe notizie che riguardano delle fatalità che colpiscono i bambini. Ancora più commoventi sono i messaggi successivi che emergono dai parenti, dalla famiglia, che dano un saluto amaro, amarissimo a volte, a una vita spezzata davvero troppo presto. Parliamo, in particolare, di Elettra Friselle, una bambina che si è trovata a vivere una fatalità che le ha portato via la vita a neanche 2 anni di età.
“Io rimango me stessa, tu sarai sempre la nostra piccola”, si legge, struggente, sui social, dal profilo della mamma di Elettra. A una settimana dal tragico decesso di Elettra Friselle, una bambina di 18 mesi soffocata da un tappo di plastica, resta grande dolore nella famiglia e in un’intera comunità.
Il colpevole di questa dolorosa scomparsa, un tubetto di dentifricio. Un oggetto piccolo che cambia per sempre tutto quanto. La madre Emili ha scritto a distanza di alcuni giorni un commovente messaggio sui social per salutare il suo piccolo angelo. Nei pensieri riportati nero su bianco, si legge su Facebook il testo riportato accanto a una foto della bambina, con una riflessione che torna a quel giorno, il giorno in cui, dopo l’incidente domestico a Lido di Venezia, la vita sua e del padre Ivan è cambiata definitivamente.
Un sabato qualunque, ore 8:45. Nulla come la morte e l’amore ha il potere di toccare profondamente i nostri sentimenti, o di farci fermare e riflettere su chi siamo, sulla vita e sulla morte… La morte non è nulla, io rimango me stessa, tu sarai sempre la nostra bambina, l’amore della nostra vita. Quello che eravamo l’una per l’altra non cambierà. Non cambiare il tono di voce, continua a ridere di ciò che ci faceva ridere.
Non si può ragionare con i se, con le ipotesi. Perché col senno di poi tutto è sempre più facile. Però c’è da capire com’è potuto succedere e come si sono svolti i soccorsi, dalla partenza alle operazioni dirette per provare a salvare la bambina. Prosegue il lungo e commovente messaggio di addio della madre di Elettra:
Sei stata la più grande maestra di vita che potessi desiderare, un sogno diventato realtà, l’angelo biondo con gli occhi azzurri più belli che io abbia mai visto. Che tu possa essere la nostra più grande maestra anche nella morte, apri la strada, accendi i cuori, uniscici tutti con il tuo ultimo insegnamento, un esempio per tutta la comunità, una fiamma che non si spegnerà mai. Un sabato qualunque, ore 8:45.
La Procura di Venezia ha aperto un’inchiesta e disposto un’autopsia per Elettra Friselle. L’indagine cercherà di accertare i passaggi della catena dei soccorsi. L’invio della bambina alla terapia intensiva pediatrica di Padova, infatti, è stato ritardato a causa di un guasto al motore dell’elicottero, questo proveniente da Treviso. Era stato necessario attendere un secondo mezzo inviato da Padova. L’Usl 3 Serenissima ha avviato un’indagine interna ma al Lido proseguono le richieste per l’istituzione di un vero pronto soccorso.