Sorin Frentoaei, operaio 55enne, morto sul lavoro nel modenese

Sorin Frentoaei morto schiacciato sul cantiere: il figlio 20enne lo saluta con una straziante lettera pubblicara sui social

Si chiamava Sorin Frentoaei l’operaio di 55 anni che lo scorso 6 luglio, mentre si trovava a lavoro in un cantiere a Soliera, nel modenese, è stato schiacciato da alcune travi di legno. Trasportato al Maggiore di Bologna in gravi condizioni, si è spento il giorno successivo. Straziante il messaggio di addio scritto dal figlio e pubblicato sui social network.

Sorin Frentoaei morto

L’ennesimo incidente mortale sul posto di lavoro si è verificato a Soliera, in provincia di Modena, lo scorso 6 luglio.

Sorin Frentoaei, un uomo di 55 anni di origini rumene ma residente in Italia dal 1999, ha perso tragicamente la vita dopo un giorno di agonia in ospedale.

L’operaio, assunto presso una ditta di trasporti della zona, secondo quanto riportato stava spostando delle travi di legno, quando uno dei pallet è caduto e lo ha schiacciato contro il suo camion.

Sorin Frentoaei morto

Alcuni colleghi lo hanno trovato privo di sensi e subito hanno contattato i soccorritori. I medici giunti sul posto lo hanno prelevato e trasportato al Maggiore di Bologna, dove però si è spento il giorno successivo per i gravissimi traumi.

Non è chiara la dinamica dell’incidente. Per questo motivo è stata aperta un’indagine e disposta un’autopsia sul suo cadavere.

Lo strazio del figlio di Sorin Frentoaei

Sorin Frentoaei morto
Credit: Radu Frentoaei – Facebook

Sorin come detto viveva in Italia da quasi 25 anni. Con la sua famiglia, sua moglie e due figli, si era stabilito a San Matteo della Decima, una frazione di San Giovanni in Persiceto, a pochissimi chilometri da Bologna.

Ed è proprio uno dei suoi figli che sui social si è lasciato andare in un toccante sfogo, salutando il suo papà scomparso improvvisamente. Il 20enne ha scritto:

Mio padre, la mia vita, il mio cuore, la mia anima perché te ne sei andato così? Chi verrà alle mie partite domenica indipendentemente dalla mia presenza in campo o no? Con chi altro posso litigare? Chi mi dà uno schiaffo o un abbraccio quando serve? Chi mi darà esempi, mi racconterà la sua esperienza, e mi dirà qual è la strada giusta? (…) Perché mi hai lasciato così vita mia?

Sei stato e sarai sempre un esempio per me, è grazie a te se ho la giusta educazione, grazie a te posso dire che sono diventato uomo. (…) Sei il pilastro della nostra famiglia, un padre che non è stato solo un padre ma anche il mio migliore amico e fratello nel bene e nel male.