Stanley Tucci racconta la sua malattia: “Ero immobilizzato, mi aveva tolto il gusto, ora sono tornato alla vita”

Il cibo è sempre stato la sua passione più grande, ma le cose sono cambiate quando Stanley Tucci ha scoperto la triste diagnosi

Durante un’intervista con il Corriere della Sera, l’attore Stanley Tucci è tornato a parlare della sua malattia e di come tutto ora ha di nuovo un senso.

tumore Stanley Tucci

Per mesi, a causa di un tumore alla gola, è rimasto immobilizzato e ha perso l’olfatto e il gusto. Il cancro alterava ogni sapore e il cibo è sempre stato al centro del suo mondo, dopo la famiglia.

Il cibo è la mia passione da sempre. Nel 2012 ho raccolto le ricette di famiglia in un libro e due anni dopo ho scritto con mia moglie The Tucci Tablet: Cooking with Family and Friends. La serie televisiva mi ha permesso di esplorare la preparazione degli aspetti culinari di tante località. Quando un editore mi ha suggerito un autobiografia sul filo del cibo, temevo potesse essere una cosa noiosa. Invece dopo la malattia ha avuto un senso. In certi momenti pensavo di non voler sopravvivere senza la convivialità perché, dopo la famiglia, è il centro della mia vita: il cibo nutre le relazioni, è socializzazione e condivisione.

tumore Stanley Tucci

Stanley Tucci a poi rivelato al giornale che oggi sta bene, anche se la sua dieta è ancora limitata e gli effetti collaterali lo accompagnano ogni giorno. È però tornato alla sua vita, è tornato a lavorare e a cucinare.

Stanley Tucci e la scoperta del tumore

Stanley Tucci più volte ha raccontato di come la sua vita sia cambiata dopo la diagnosi. Aveva sempre sperato di non ritrovarsi in una situazione del genere, dopo la perdita della sua prima moglie, proprio a causa di un cancro.

tumore Stanley Tucci

Poi, si è ritrovato ad ascoltare quelle terribili parole, un tumore talmente grande da non poter essere rimosso chirurgicamente. Per sei mesi si è nutrito con la sonda, si è sentito fragile e timoroso.

Mi sento più vecchio di quanto non mi sentissi prima di ammalarmi, ma ho ancora voglia di andare avanti, di fare cose.