Strage di Carignano: donati gli organi della piccola Aurora

Carignano: i nonni materni della piccola Aurora hanno deciso di donare i suoi organi

È passata quasi una settimana da quando il piccolo comune di Carignano, in provincia di Torino, è stato travolto da una immane tragedia. Alberto Accastello, operaio di 40 anni, nel cuore della notte tra domenica e lunedì scorso ha sparato a tutta la sua famiglia, per poi togliersi la vita. Morti tutti quasi sul colpo, l’ultima ad esalare il suo ultimo respiro è stata la piccola Aurora.

Donati gli organi della piccola Aurora Accastello

Preso da un raptus di rabbia, scaturita da un’imminente separazione che sua moglie gli aveva chiesto, Alberto Accastello ha deciso di farla finita. Intorno alle 4 di lunedì mattina, mentre la sua famiglia dormiva, ha preso la sua pistola e ha deciso di sparare a tutti loro.

Il primo colpo ha ucciso sul colpo sua moglie, Barbara Gargano, 39 anni e impiegata negli uffici di un centro commerciale. Poi è stata la volta di Alessandro e Aurora, i loro due bambini. Due gemellini di soli due anni. Il maschietto, Alessandro, è morto poco dopo essere arrivato al Regina Margherita di Torino. La femmina, Aurora, ha lottato per alcuni giorni finché, giovedì, si è spenta anche lei.

Donati gli organi della piccola Aurora Accastello

Prima di togliersi la vita, l’uomo si è diretto in giardino ed ha ucciso anche il cane di famiglia, al quale sia Barbara che i bambini erano molto affezionati.

Donati gli organi di Aurora

Donati gli organi della piccola Aurora Accastello

Era ricoverata nel reparto di rianimazione del blocco Covid dell’ospedale torinese, Aurora. La bambina uccisa da un proiettile alla testa sparato da suo papà. Al contrario della sua famiglia, il suo cuoricino ha continuato a battere per alcuni giorni prima di fermarsi inesorabilmente.

Credit: Rai – Youtube

Giovedì pomeriggio, quattro giorni dopo la tragedia, i dottori che fin da subito avevano constatato una situazione tragica, hanno dichiarato la morte cerebrale della piccola. Dopo le classiche 6 ore di osservazione, i medici ne hanno dichiarato il definitivo decesso.

I nonni materni, a quel punto, hanno dovuto prendere un’importante decisione. Una scelta che permetterà ad altri tre bambini malati e in pericolo di vita di avere una possibilità in più. Gli organi della bambina, cuore, fegato e reni le sono stati prontamente asportati e poi trasportati nel cento nazionale trapianti per essere donati.