Studente di 29 anni si toglie la vita a Chieti: aveva mentito ai suoi sui risultati negli studi
Originario di Manduria, in Puglia, lo studente di 29 anni studiava e viveva a Chieti con sua sorella: lei a trovare il corpo
Ancora una tragedia assoluta che ha messo fine alla vita di un giovane, uno studente di 29 anni, che ha deciso di togliersi la vita per non aver raggiunto i risultati che lui e la sua famiglia speravano. È successo a Chieti, in Abruzzo, e la vittima era uno studente di Medicina originario di Manduria, in provincia di Taranto.
Purtroppo non è la prima volta che si verifica un episodio del genere. Quello in cui è caduto il ragazzo pugliese, è lo stesso limbo in cui nei mesi e negli anni passati sono caduti altri giovani come lui, con una vita intera davanti ancora da vivere e sogni da realizzare.
Tutti erano iscritti all’università e tutti, probabilmente, avevano aspettative che per un motivo o per un altro non erano riusciti a rispettare.
Un esame mancato, poi un altro. Una bugia alla famiglia, poi un’altra. Il tutto che porta ad uno stato di insoddisfazione personale prima, e profonda depressione poi.
Diana, ad esempio, lo scorso 2 marzo si era gettata in un dirupo a Somma Vesuviana. Le mancava un solo esame e non ha sopportato il peso di aver mentito ai suoi sulla data della discussione della tesi di laurea.
O ancora Riccardo, che a fine novembre scorso si era schiantato volutamente con la sua auto perché aveva comunicato ai suoi la data della laurea, sebbene gli mancassero ancora alcuni esami.
Le motivazioni dello studente di 29 anni che si è tolto la vita a Chieti
A trovare il corpo senza vita dello studente di 29 anni che nei giorni scorsi si è tolto la vita a Chieti, è stata sua sorella. I due vivevano in un piccolo appartamento a poche centinaia di metri dalla loro università.
La ragazza è rientrata in casa ed ha trovato suo fratello impiccato ad una corda. Immediata la chiamata ai soccorsi, che sebbene siano arrivati sul posto tempestivamente, non hanno potuto far altro che constatare il decesso del giovane.
L’ansia, la paura del fallimento il dolore per aver deluso i suoi genitori. Queste le motivazioni che hanno portato il ragazzo a fare un gesto così estremo e definitivo.
Motivazioni che il ragazzo aveva trascritto in una specie di diario, che ora è in mano agli inquirenti.