Treviso, le indagini della morte della piccola Mariia Markovetska, la bambina di 7 anni annegata nel lago
Le indagini per la morte della piccola Mariia Markovetska: ha perso la vita annegata nel lago mentre era con il centro estivo
Sono in corso tutte le indagini per la triste e straziante morte della piccola Mariia Markovetska, la bambina di 7 anni che è annegata nel lago mentre era con il centro estivo in gita. Sono tante le cose da chiarire su questa vicenda e gli inquirenti hanno iscritto 5 persone sul registro degli indagati.
Un episodio davvero terribile, che ha portato alla perdita di una piccolina che insieme alla mamma e alla sorella, era riuscita a fuggire dalla guerra. Tuttavia ha trovato la morte proprio mentre si trovava con dei suoi coetanei.
Stando alle informazioni rese note da alcuni media locali, la tragedia si è consumata intorno alle 15.50 di ieri mercoledì 27 luglio. Precisamente nel lago di Santa Maria, a Revine Lago, comune in provincia di Treviso.
La piccola stava facendo una gita fuori porta con il centro estivo. Si stava divertendo con i suoi amici e fino a quel momento, tutto sembrava procedere normalmente per loro.
Tuttavia, per cause ancora da chiarire dalle forze dell’ordine, forse per un malore o una distrazione, la bambina è scivolata in acqua. I responsabili quando lo hanno scoperto si sono subito tuffati per provare a salvarla.
Il primo a intervenire è stato un vigile del fuoco fuori servizio e sul posto sono arrivati anche i sanitari. Hanno provato a rianimarla per più di un’ora, alla fine non hanno avuto altra scelta che constatare il suo drammatico decesso.
Le indagini per la morte della piccola Mariia Markovetska
Gli agenti della caserma di Vittorio Veneto al momento stanno portando avanti le indagini e nelle ultime ore hanno iscritto 5 persone nel registro degli indagati. Tra queste ci sono una suora e 4 animatrici del centro estivo.
Questo solo per poter procedere con l’autopsia, prevista per la giornata di oggi. I nonni avevano accolto la mamma e le due figliolette a marzo di quest’anno. Erano riuscite a scappare dalla guerra, ma il padre è dovuto rimanere in Ucraina per combattere. Nonno Ivor vuole solo che venga fuori la verità. In un’intervista ha dichiarato:
Ci hanno detto che erano 6 animatori, uno ogni 10 ragazzi, ma come fa uno solo a guardarne così tanti? Vogliamo la verità: le suore parlino. In caso di dubbi siamo pronti a fare una seconda autopsia in Ucraina, dove la nostra bambina verrà seppellita.