Vittorio Sgarbi particolarmente provato per la morte di Maurizio Costanzo
Il critico d'arte e giornalista Vittorio Sgarbi ha affidato ai social dei toccanti messaggi di cordoglio per il suo mentore Costanzo
La scomparsa di Maurizio Costanzo, nome e volto storico del giornalismo e della televisione d’Italia, ha gettato nello sconforto tutti. Centinaia i messaggi di affetto, stima e cordoglio apparsi sul web da ieri, quando il conduttore e giornalista si è spento per sempre. Uno dei più commoventi è stato senza dubbio quello di Vittorio Sgarbi.
Nella tarda mattinata di ieri, venerdì 24 febbraio, l’Italia ha ricevuto la triste notizia della scomparsa di uno dei personaggi più seguiti, amati e apprezzati degli ultimi decenni, Maurizio Costanzo.
Se ne è andato nello stesso giorno in cui 20 anni prima si è spento un altro grande personaggio dello spettacolo, che lui più volte intervistò, Alberto Sordi.
Tra le tante cose fatte da Costanzo in vita, ciò per cui verrà ricordato maggiormente è senza dubbio il suo talk show storico, il Maurizio Costanzo Show.
Dal palco del teatro Parioli ha accompagnato per oltre 40 anni le serate degli italiani e ospitato migliaia e migliaia di personalità di spicco provenienti dai più svariati mondi.
Uno di quelli che più volte si è seduto su una di quelle sedie, che ha avuto modo di conoscere e apprezzare Costanzo come professionista, ma soprattutto come uomo, è Vittorio Sgarbi.
Il critico d’arte ha scoperto della scomparsa di Costanzo mentre era in collegamento in diretta con “L’aria che tira“, programma che va in onda su La7.
Il toccante addio di Vittorio Sgarbi per Costanzo
Successivamente, Vittorio Sgarbi ha affidato ai social dei sentiti e commoventi messaggi di addio per colui che è stato un suo mentore.
Maurizio Costanzo non è morto, vive in un caleidoscopio. Nei suoi talk show ha saputo portare la cronaca a teatro, e il teatro con la tv nella vita come fosse un tiggì. Ha inventato un genere unico che non può morire. Così come lui che ha tanti seguaci ogni sera, da Del Debbio a Porro, da Giletti a Formigli. Contemporaneamente era politica, spettacolo, teatro: un moltiplicatore unico, impossibile da imitare. Con lui la vita diventava più teatrale del teatro e il teatro più forte della vita.
E ancora in un altro post:
È terribile, è morto l’inventore della nostra tv, quella con tanti ospiti, quella con diverse voci. È dimostrato quello che diceva Funari: la televisione è imprevisto. Questi effetti di imprevisto erano legati al tipo di incontri, incroci tra persone, che hanno permesso a me di esistere. La sua televisione era quella in cui capitavano le cose, quella in cui sono nate tante figure capaci di sorprendere.