Abbronzatura, falsi miti: tutto ciò che bisogna sapere e cosa bisogna evitare
Facciamo chiarezza a tutte le vostre domande. Da quali sono gli effetti dei raggi solari alle sane abitudini da seguire al mare per la vostra pelle. Abbronzatura, falsi miti e verità.
Chi non desidera avere una tintarella bella e uniforme alzi la mano, ma attenzione. In fatto di abbronzatura, falsi miti e credenze errate possono trarvi in inganno.
Infatti, per ottenere un colorito da favola, dobbiamo conoscere quali sono i rischi reali dell’esposizione al sole e dunque sapere come trattare correttamente la pelle quando siamo al mare.
Cerchiamo di capire meglio, ad esempio, le differenze tra raggi Uva e Uvb e i loro effetti sulla pelle oppure cosa fare quando l’abbronzatura è diventata al massimo della sua intensità.
Ecco, dunque, tutte le risposte giuste alle domande sull’abbronzatura che spesso ci poniamo.
Si deve preparare la pelle con un’abbronzatura di base, prima di andare al mare
Molte persone pensano che sia necessario scurire un po’ la pelle, con le lampadi abbronzanti, prima di andare al mare.
Se la pelle è già abbronzata, si possono evitare scottature spiacevoli. Stando a quanto ci dicono alcuni dermatologici, però, questo pensiero è solo un errore.
L’abbronzatura in sé e per sé è un’azione protettiva dai danni provocati alla pelle dal sole.
Quest’ultima, infatti, appare più scura perché ridistribuisce la melanina nel tentativo di proteggersi dai raggi solari o delle lampadi abbronzanti.
Ciò che dovete evitare, quindi, per tutelare la salute della vostra pelle è evitare l’eccessiva esposizione del vostro corpo a questi raggi.
Con un’esposizione ripetuta, invece, non solo la pelle si scurisce, ma si addensa e diventa coriacea (molto scura, dall’aspetto bruciato).
Il tentativo di raggiungere un’abbronzatura sana oggi, esagerando con l’esposizione, potrebbe portare a danni irreversibili alla pelle in futuro.
Può, di fatto, aumentare il rischio di sviluppare il melanoma, il tipo più pericoloso di cancro della pelle.
Come intensificare l’abbronzatura senza danni alla pelle al mare? è preferibile usare piuttosto un prodotto abbronzante in crema o spray.
Per prevenire le scottature e ottenere una tintarella bella e omogenea, non serve dunque scurire la pelle con un’abbronzatura di base, ma l’utilizzo della crema solare.
Quest’ultimo è l’unico prodotto indicato per proteggere la pelle e farla scurire gradualmente.
Per proteggere di più la pelle al mare si può indossare una t-shirt
Anche questa credenza sull’abbronzatura non corrisponde a verità.
I tessuti estivi – come il puro cotone di una t-shirt – hanno un fattore di protezione dai raggi ultravioletti (UPF) di circa cinque, quindi bassissima.
Se vi trovate in una situazione di intensa esposizione al sole – perché trascorrete molto tempo in acqua ad esempio – si possono indossare invece gli indumenti protettivi solari.
Questi ultimi hanno livelli di protezione che vanno da UPF 15 a 50.
L’abbronzatura favorisce l’aumento della vitamina D
Sull’abbronzatura, falsi miti legati alla salute, ci dicono che la produzione della vitamina D aumenti con la tintarella.
In realtà, è l’esposizione alla luce solare a favorire la produzione della vitamina D, chiamata non a caso la vitamina del sole.
Ma la vitamina D a cosa serve? Molti studi scientifici hanno scoperto che livelli adeguati di vitamina D possono portare a un miglioramento della salute del cuore e prevenire il cancro al seno,così come benefici alla salute delle ossa.
Tuttavia, l’idea di esporsi al sole circa 2-10 minuti al giorno senza protezione solare per produrre vitamina D, non è consigliato.
In ogni caso è preferibile assumere vitamina D in forma di integratori piuttosto che dagli alimenti, come il latte.
Le persone con la pelle più scura possono andare in spiaggia senza protezione solare
Le persone che hanno la carnagione chiara si rendono conto che è meglio per loro evitare una prolungata esposizione al sole, perché più soggette a scottature.
Chi ha la pelle scura (specialmente olivastra), invece, spesso pensa di poter stare al sole senza troppi problemi, ma invece non è così.
Tutti i dermatologi concordato sul fatto che l’abbronzatura indica un danno al codice genetico della pelle, che potrebbe portare allo sviluppo di un cancro e al fotoinvecchiamento precoce.
Questa cosa vale per qualsiasi tipo di carnagione. Se si ha una pelle dai toni più scuri, che si abbronza facilmente, non significa che l’abbronzatura sia più sana di chi ce l’ha poco uniforme e con rossori.
La melanina sulla più scura non è protettiva, non blocca tutte le radiazioni ultraviolette (UV); è consigliato utilizzare sempre la crema solare.
Basta mettere la crema solare una volta, appena arrivate in spiaggia
Sull’abbronzatura, falsi miti legati all’uso delle creme solari sono tanti, come questa affermazione.
A proposito di creme solari, gli errori più comuni quando le usiamo sono tanti, come il non prestare attenzione quando si riapplica la crema.
L’applicazione della protezione solare ogni due ore è infatti fondamentale e soprattutto se sudiamo molto oppure dopo il bagno in mare.
L’applicazione della crema solare più volte al giorno è importantissima soprattutto per i bambini, il cui rischio di melanoma aumenta, nei giovani al di sotto dei diciotto anni, dopo ogni scottatura solare o l’insorgenza di vesciche.
L’abbronzatura non provoca l’invecchiamento precoce della pelle
L’esposizione ai raggi ultravioletti, nel tempo provoca sì l’invecchiamento della pelle precoce, con la formazione di rughe e di un aspetto coriaceo.
Diversi studi medico scientifici hanno svelato il fatto che l’esposizione alle radiazioni ultraviolette del sole accelera l’accumulo di mutazioni del DNA nella pelle associate all’invecchiamento precoce.
Per evitare questa mutazione, gli esperti raccomandano di applicare una crema solare non solo in estate, ma tutto l’anno, di almeno SPF 15, che protegga dai raggi UVA e UVB.
Inoltre, si dovrebbe evitare di rimanere al mare nelle ore centrali – dalle 10 alle 15 – e di indossare indumenti protettivi – come un cappello a tesa larga e maniche lunghe – se si sta per molte ore al mare.
Sulla spiaggia è preferibile applicare la protezione solare 30 minuti prima di andare al mare sole e ogni due ore dopo l’esposizione.
Tuttavia, è sbagliato anche pensare che evitare completamente di prendere il sole possa rallentare l’invecchiamento.
Quest’ultimo è un fenomeno naturale inevitabile e si verifica a seguito di tanti altri fattori fisiologici e non.
Solo i raggi UVB fanno male alla pelle, mentre i raggi UVA non sono un grosso problema
Falso. I raggi UVB hanno lunghezze d’onda più corte, il che significa che hanno più energia e sono più dannosi per gli strati superiori delle cellule della pelle.
Dunque, anche i raggi UVA sono dannosi per la nostra salute.
L’abbronzatura favorisce la guarigione dell’acne
Quando la pelle diventa più scura, in effetti la pelle del viso appare più bella e levigata.
Il sole asciuga la pelle, ma solo in parte. Infatti, dopo un po’ le ghiandole sebacee ricominciano a produrre più sebo, peggiorando l’acne.
La cosa da fare per mantenere in equilibrio la pelle in estate è usare un gel specifico per la pelle con imperfezioni e protettiva dai raggi solari.
Sulla pelle abbronzata non si deve fare lo scrub
Spesso si crede che la detersione profonda della pelle possa cancellare la tintarella, ma non è proprio così.
Lo scrub serve a eliminare delicatamente lo strato di cellule morte che si trovano sullo strato superficiale dell’epidermide.
Per cui, potete fare l’esfoliazione per favorire il rinnovo cellulare, illuminando l’incarnato, migliorando la tintarella.
Si può applicare qualsiasi crema idratante per mantenere l’abbronzatura sempre bella e omogenea
Mantenere la pelle idratata è uno dei fattori chiave per mantenere l’abbronzatura fresca.
Tuttavia, è importante sapere che tutte le creme idratanti sono create in modo differente.
Ecco perché è importante usare creme doposole appositamente studiate per idratare la pelle abbronzata.
I dermatologi raccomandano di dissetare la pelle, con prodotti che possano rinfrescare la pelle, per ripararla dai danni del sole.
Le creme doposole esaltano l’abbronzatura, hanno principi lenitivi e decongestionanti che fanno stare meglio la cute e alleviano il rossore.
Rispetto a una normale crema idratante, il doposole contribuisce ad ammorbidire la pelle, mantenendo l’elasticità e soprattutto stimola la rigenerazione.
Nei giorni nuvolosi non è necessaria la crema solare
Non è vero. I raggi UV possono penetrare anche attraverso le nuvole, quindi proteggete la pelle anche nei giorni nuvolosi al mare.
Inoltre, il rischio scottatura è sempre in agguato. Anche se in spiaggia c’è il vento che rinfresca la pelle, questo non significa che venga protetta dai raggi solari.
L’abbronzatura elimina le imperfezioni
L’abbronzatura è tutta una questione di geni, dona bellezza, ma ciò non significa che ha degli effetti curativi sulla pelle.
Anzi. Si crea un circolo vizioso per cui, mentre la pelle si scurisce, si formano macchie e rugosità, specialmente se non utilizziamo i solari e altri prodotti specifici.
Abbronzatura falsi miti: le ore più calde della giornata sono da evitare
In generale, è preferibile prendere il sole al mattino presto o la sera sul tardi.
Tuttavia, si può stare al sole anche nelle ore centrali, l’importante è proteggersi al massimo e non esagerare con i tempi di esposizione.
Le radiazioni solari sono più forti in montagna e alle latitudini dei Paesi del Sud.
Tenete a mente che i raggi solari, anche nelle fasce orarie più sicure, sono più forti se siamo in acqua dove si raddoppiano la quantità di radiazioni.
Se uso la protezione solare con fattore protettivo alto non mi abbronzo
Abbronzatura, falsi miti: questa affermazione non è veritiera. Il filtro solare serve a schermare i raggi nocivi del sole lasciando libero il passaggio dei raggi che ci fanno abbronzare.