Noto opinionista televisivo condannato per diffamazione

Il critico d'arte condannato a multe salatissime per le offese nei confronti della sindaca Virginia Raggi

Il critico d’arte più famoso d’Italia Vittorio Sgarbi è stato condannato per diffamazione per aver denigrato il primo cittadino di Roma, Virginia Raggi, nel 2016. E a 5 anni dall’avvenuto episodio, è arrivata la sentenza del tribunale della Capitale che ha condannato il critico e noto opinionista televisivo per diffamazione nei confronti della sindaca.

vittorio sgarbi

Oltre che per le sue abili capacità di critico d’arte, conosciamo Vittorio Sgarbi anche per i suoi dibattiti nei vari programmi televisivi. Nel 2016 è apparso in un video pubblicato sul sito di un quotidiano nazionale, screditando le capacità professionali e la persona della sindaca di Roma Virginia Raggi.

Nel video in questione il critico d’arte si esprime in maniera molto pesante nei confronti della sindaca tanto da offendere il suo onore e la sua reputazione. Ed oggi, dopo circa 5 anni dall’avvenuto episodio, è arrivata la condanna del noto opinionista televisivo da parte del tribunale della Capitale.

vittorio sgarbi tv

Vittorio Sgarbi è stata condannato dunque per diffamazione. Il critico dovrà subire il pagamento di una multa da 1000 euro e di una provvisionale di 10 mila euro per diffamazione aggravata a mezzo stampa, dopo lo svolgimento di un processo con rito abbreviato. Secondo il giudice, infatti, l’uomo avrebbe pronunciato delle frasi offensive nei confronti della sindaca e rivolgendosi anche alle sue capacità professionali. Queste sono state le parole del giudice:

vittorio sgarbi condannato

In quel video riconosce l’onestà intellettuale del sindaco affermando però che ciò non è sinonimo di capacità nella gestione delle vicende politiche.

La reazione di Virginia Raggi

Dopo l’arrivo della sentenza nei confronti di Sgarbi, la sindaca Virginia Raggi ha commentato con queste parole l’intera vicenda:

Il tema è il clima di barbarie e volgarità che personaggi come Sgarbi stanno portando avanti. L’insulto non è confronto, l’offesa non è dialettica. Chi fa così per me è e resta un bullo.

virginia raggi

A queste dichiarazioni la sindaca aggiunge anche:

Non ho paura dei criminali, francamente non mi spaventano i bulletti da salotto.