Amanda Knox indigna tutto il web: “Sempre meglio di 4 anni in Italia”. Selvaggia Lucarelli la liquida

Amanda Knox attacca il sistema giudiziario italiano e Selvaggia Lucarelli ribatte

Amanda Knox finisce al centro delle polemiche. L’americana, prima accusata e condannata, quindi definitivamente assolta insieme al pugliese Raffaele Sollecito per l’omicidio nel 2007 a Perugia della studentessa britannica Meredith Kercher, ha lanciato una provocazione contro l’Italia e il suo sistema.

Amanda Knox: frecciata che non passa inosservata

Attraverso il suo account di Twitter, Amanda Knox ha preso spunto dalle elezioni americane, che vedono sui versanti opposti della barricata il candidato democratico Joe Biden e il presidente uscente Donald Trump, per affossare il nostro Paese.

Il delitto di Perugia

Amanda Knox primo piano

Il messaggio è sibillino e in pochi minuti ha fatto il giro della rete. Qualsiasi cosa accada – ha scritto -, i prossimi quattro anni non potranno essere peggiori come quelli di studio all’estero che ha fatto in Italia. Nel leggere l’intervento di Amanda Knox diversi utenti hanno espresso indignazione.

In tanti hanno ricordato proprio la figura della vittima, la studentessa inglese Meredith Kercher massacrata nell’appartamento di Perugia. Una voce di dissenso a cui ha fatto da eco la nota giornalista de Il Fatto Quotidiano e blogger Selvaggia Lucarelli.

Selvaggia Lucarelli controbatte

Amanda Knox ride

In risposta al tweet della Knox, Selvaggia Lucarelli ha detto che sì, i prossimi quattro anni potrebbero essere peggiori ed assomigliare alla conclusione degli anni di studio in Italia di Meredith. Se in tanti si sono congratulati con lei, per avere preso una chiara posizione in un tema delicato, c’è però pure chi difende l’americana.

Amanda Knox: un utente la difende

Amanda Knox sorridente

Ribattendo a Selvaggia, un utente rivendica l’innocenza di Amanda. È convinto non c’entri nulla con quanto occorso alla Kercher. Non è stata lei a toglierle la vita, bensì è stata vittima delle falle presenti nel nostro sistema giudiziario, ha aggiunto. Quindi, ha chiesto se l’indignazione sia unicamente provata per i Ciontoli. Nel momento in cui al centro delle vicende c’è una ragazza straniera – ha concluso – il discorso cambia e immediatamente le dipingono addosso la lettera scarlatta: un comportamento da leoni da tastiera.