Grugnole, aereo ultraleggero precipita e prende fuoco

Un aereo ultraleggero è precipitato a Grugnole nella mattinata; il velivolo partito da Nettuno si è incendiato dopo l'impatto a terra, ci sono 2 vittime

Dramma nei cieli di Roma nella mattinata del 31 maggio 2020. Un aereo ultraleggero della scuola di volo Crazy Fly è precipitato a Grugnole e ha preso fuoco dopo l’impatto. Per le due persone a bordo non c’è stato nulla da fare: hanno perso la vita entrambe. Si indaga sulle cause dell’incidente.

Una nuova tragedia si è consumata a Grugnole il 31 maggio 2010, in mattinata. Un velivolo ultraleggero della scuola di volo Crazy Fly è precipitato e ha preso fuoco. L’istruttore e l’allievo a bordo dell’aereo ultraleggero sono morti. Sconosciute le cause della tragedia. Sull’accaduto stanno indagando le forze dell’ordine.

L’aereo era decollato da Nettuno e stava sorvolando via Avezzano di Grugnole, Lazio, una zona al confine con il comune di Latina. Il velivolo ha perso quota poco dopo il decollo, alle 10:40, ed è precipitato tra Grugnole e Acciarella, prendendo fuoco: il pilota e il passeggero sono morti carbonizzati.

Sul posto sono intervenuti quasi subito i soccorsi. Alle 10:40 sono arrivati i vigili del fuoco con 5 mezzi per cercare di spegnere l’incendio. Subito dopo sono arrivati gli agenti della Polizia di Stato della Questura di Latina e i carabinieri di Anzio e Nettuno che hanno sequestrato il velivolo per le indagini. Presente anche il personale medico del 118.

Non sono state resi noti i nomi delle vittime e non si conoscono ancora le cause della tragedia.

È la seconda tragedia aerea che si consuma a Roma nel giro di pochi giorni. Il 25 maggio era precipitato un altro aereo ultraleggero nel Tevere con a bordo l’istruttore Giannandrea Cito e l’allievo Daniele Papa, 23 anni. Quest’ultimo, purtroppo, non è sopravvissuto allo schianto. Il loro velivolo era decollato dall’aeroporto dell’Urbe. Anche in questo caso la procura sta indagando sulle cause.

L’Istruttore aveva dichiarato in un’intervista concessa a Il Messaggero:

“Daniele pilotava l’aereo, ma dopo il decollo è successo qualcosa, ho udito un tonfo, gli ho tolto i comandi dalle mani e ho tentato un atterraggio d’emergenza”.

Il corpo di Daniele Papa è stato trovato nel Tevere, il giorno dopo. Era ancora nel velivolo con la cintura di sicurezza allacciata.