Ufficio anagrafe preso d’assalto, in soli due giorni, 150 persone hanno chiesto di cambiare nome: il motivo

Un annuncio ha spinto oltre 150 persone a prendere d'assalto l'ufficio anagrafe

Con la sua iniziativa un ristorante in Taiwan ha provocato caos nell’intero Paese asiatico. Stando alla campagna promozionale diffusa, infatti, i gestori del locale promettevano sushi gratis a chiunque si chiamava Salmone e a cinque dei suoi amici.

Servizio a tavola

In parecchi hanno preso l’offerta fin troppo alla lettera, tanto da presentarsi all’ufficio anagrafe a richiedere un cambio di nome. Si è così scatenato il delirio. La situazione è andata totalmente fuori controllo, al punto da imporre l’intervento delle autorità locali. Il Governo ha preso campo per frenare le numerosissime domande.

Preparare da mangiare

Cosa non si fa per avere un pasto gratis, verrebbe voglia di commentare la vicenda occorsa in Taiwan. L’offerta del ristorante di sushi garantiva un pasto illimitato, senza alcun addebito, a coloro che, provvisti della carta di identità, provavano di avere il nome “gui yu” nelle loro generalità, che in cinese significa salmone.

In pochi, naturalmente, ne hanno potuto beneficiare. Ma tanti altri mica si sono arresi: al contrario, le hanno provate tutte (ma davvero tutte!) per farsi riconoscere il privilegio. Spinti da un misto di brama ed euforia, hanno pensato di risolvere la questione alla radice.

Salmone in primo piano

In appena un paio di giorni, oltre 150 persone hanno inoltrato la richiesta all’ufficio anagrafe nazionale. Ciascuno era determinato a modificare il nome, facendosi aggiungere come secondo la parola “gui yu”, per l’appunto salmone in caratteri cinesi. Del resto, la legislazione del Taiwan consente di provvedervi in maniera piuttosto libera. Senza dover fornire particolari spiegazioni, è concesso fino a un limite di tre volte. Tuttavia, per lo Stato la situazione è divenuta insostenibile.  

Cibo

Il viceministro degli interni, Chen Tsung-yen, ha esortato la popolazione a non avanzare domande perché si sarebbe trattato di una perdita di tempo e avrebbe causato inutili scartoffie. In cuor suo il componente dell’esecutivo si augurava che i cittadini potessero essere più razionali in merito.