Dieta del latte: ecco cos’è e se funziona veramente

Alcune alimentazioni sono indicate per chi vuole perdere tanto peso in poco tempo, come la dieta del latte: ecco in cosa consiste e le contorindicazioni

La dieta del latte rientra perfettamente tra quelle diete che promettono una perdita di peso molto importante, ma in breve tempo. In particolare, questo è un regime alimentare che promette a chi lo mette in atto di perdere, in un arco di tempo di 8 giorno, ben 5 kg di peso. Ecco, vien sa sé subito pensare e credere quanto di fatto questa cosa sia abbastanza complessa, ma non impossibile. Ecco l’origine e come è strutturata questa tipologia di dieta.

Origine dieta del latte

La dieta del latte, come è stato precedentemente detto, è una dieta che ha come obiettivo finale una perdita di peso importante in un tempo davvero tanto, tanto breve. Questa alimentazione trova origine in Portogallo e da lì è stata poi esportata in tutto il mondo.

Latte in tazza

Questa tipologia di dieta prevede la perdita di peso in un tempo brevissimo: in particolare, 5 kg in 8 giorni. Ma come è possibile garantire un risultato del genere, a dir poco sconvolgente? Il trucchetto sta nel nutrirsi per tutto questo arco di tempo solamente di latte e di pochi altri alimenti, integrati man a mano. Come si può ben notare, la dieta del latte è una dieta fortemente sbilanciata e, per questo motivo, la si può seguire solo in un arco di tempo molto breve. A causa di questo sbilanciamento, non garantisce affatto l’apporto di molti nutrienti talvolta essenziali, perciò on può essere protratta al di sopra degli otto giorni.

In cosa consiste la dieta del latte

Come detto in precedenza, la dieta del latte consiste in un regime alimentare molto ferrato da portare avanti per soli 8 giorni, senza protrarsi troppo. L’alimento cardine di questa dieta è, ovviamente, il latte. Questo fa innanzitutto presupporre che questa tipologia di dieta sia assolutamente sconsigliata a chi soffre di intolleranza al lattosio.

Latte con mucca

L’intolleranza al lattosio, infatti, è una situazione che non permette assolutamente l’assunzione di latticini di alcun genere che contengano il lattosio, che è una dei componenti principali del latte. Questo genere di problematiche si basano su problemi di digestione e disturbi gastrointestinali che si manifestano dopo l’ingerimento di questo zucchero. Questo ha, come ogni problematica del corpo umano, una causa ben precisa. Il problema vede le sue fondamenta nella mancata produzione da parte delle pareti del duodeno, parte dell’apparato digerente, dell’enzima lattasi. Questo enzima è colui che permette la scissione del lattosio in glucosio e galattosio e quindi che ne permette la digeribilità. In conclusione: non c’è scissione, perciò non lo si digerisce.

Perché scegliere il latte, però, come nutriente principale in questa alimentazione temporanea? Ovviamente, il motivo risiede nei suoi componenti molecolari. Il latte è uno degli alimenti più completi in assoluto. Al suoi interno, nella composizione chimica, si trovano macronutrienti, come proteine, grassi e zuccheri, ma anche micronutrienti, come vitamine e sali minerali. Inoltre, è anche ricco di acqua.

Di latte tutti ne conosciamo diversi tipi: da quello vaccino, nelle sue varianti intero, parzialmente scremato e scremato, a quello vegetale, alle volte preferito perché più digeribile. Il gran quantitativo di nutrienti del latte lo rende l’alimento perfetto in età neonatale e infantile, ma aiuta anche in età adulta.

Tornando ora alla nostra dieta, chi è o potrebbe essere affetto da intolleranza al lattosio deve ben comprendere come riconoscere se è intollerante al lattosio o meno. Dopo aver avuto il via libera, si può procedere alla messa in atto di questa dieta tutta particolare.

Innanzitutto, bisogna capire in cosa consiste questa alimentazione. L’importante è seguire passo per passo quelle che sono le fasi e mangiare gli alimenti indicati e nelle quantità giuste. Innanzitutto questa può essere definita una dieta ipocalorica, in quanto ha un altissimo numero di calorie. Prevede il consumo di abbondanti dosi di latte, accompagnato da pochi altri alimenti che vengono inseriti gradualmente.

Questi alimenti sono:

  • formaggio magro, come la ricotta light o la robiola;
  • frutta;
  • carne magra;
  • uova.

L’origine di questa dieta non ha mai specificato la tipologia di latte da consumare. Molti, però, consigliano l’utilizzo di quello vaccino, anche perché ha elementi in più rispetto a quello di origine vegetale, come lo zucchero lattosio. Se lo si preferisce sarebbe quindi utile optare per la qualità parzialmente scremata, per evitare di assumere dosi massicce di grassi e per ridurre l’apporto calorico.

Ora, questa dieta ha un menù molto schematico e ristretto negli alimenti, che girano tutti intorno a quelli elencati precedentemente. Di base si può notare un’alternanza tra giorni in cui si nutre solo di latte a giorni in cui si inseriscono gli altri cibi dell’elenco, che vanno però ad accompagnare il latte, che è una costante. Uno schema tipo, perciò, può essere questo:

  • primo giorno: una fetta di carne magra cucinata ai ferri, 100 gr di formaggio spalmabile light, un frutto e 2 bicchieri di latte;
  • secondo giorno: 6 bicchieri di latte da consumare nell’arco della giornata;
  • terzo giorno: 3 frutti più 3 bicchieri di latte;
  • quarto giorno: 4 bicchieri di latte più 2 frutti;
  • quinto giorno: un uovo sodo condito solo con un cucchiaino di olio extravergine d’oliva, 100 gr di formaggio light, una fetta di carne ai ferri più un frutto e 2 bicchieri di latte;
  • sesto giorno: una porzione di carne magra cotta ai ferri, un frutto e 4 bicchieri di latte;
  • settimo giorno: 100 gr di formaggio light, un frutto più 2 bicchieri di latte;
  • ottavo giorno: una porzione di carne magra ai ferri, un uovo sodo condito solo con un cucchiaino di olio extravergine d’oliva, 2 frutti più 2 bicchieri di latte.

L’assunzione di latte, che può sembrare sufficiente, in realtà non lo è. Deve essere affiancata all’assunzione di acqua costante e, se lo si preferisce, si può optare anche per il tè verde, che è molto drenante come tisana. I germogli del fiore del té verde, infatti, contengono la più alta percentuale di antiossidanti che si trova in natura.

Gli antiossidanti sono molto utili quando c’è bisogno di contrastare la proliferazione di radicali liberi, che sono appunto la parte funzionale responsabile dell’invecchiamento e del ricambio cellulare. L’azione antiossidante è data principalmente dai flavonoidi e dalle catechine, che si occupano del sostentamento di una buona attività cardiaca e che concorrono anche nel mantenimento di un buono stato di salute. Inoltre, riducono i livelli di colesterolo nel sangue grazie anche alla loro buona attività drenante.

L’azione antiossidante la vediamo anche attraverso l’effetto di diuresi. Questo perché favorendo l’eliminazione dei grassi e zuccheri attraverso il drenaggio dei liquidi, l’assunzione è indicata in presenza di forte ritenzione idrica. Si parla in casi di forte cellulite o infezioni delle vie urinarie, come nella cistite. In queste situazioni può risultare un rimedio molto ausiliante. Essendo un drenante che aiuta nello smaltire grassi e zuccheri, si può subito comprendere come possa anche aiutare nello smaltimento delle macromolecole del latte.

Consigli per seguire correttamente la dieta del latte

Come abbiamo detto, la dieta del latte è sostanzialmente un’alimentazione molto sbilanciata, che dà un forte scossone a tutto l’organismo. Vien da sé capire come sia necessario seguire questa dieta in modo molto regolato e calibrato.

Latte e agrumi

L’organismo umano, dopo un’alimentazione del genere per circa una settimana, sicuramente ne uscirà provato. Quindi partiamo innanzitutto dal dire come chi non gode di ottima salute debba stare molto attento nel NON seguire questa dieta. Un organismo sano già fa fatica, uno che di per sé è già in difficoltà non reggerebbe con molta probabilità l’urto. Si può dire che questo è il consiglio numero uno: seguire la dieta solo se si è in ottima salute.

Altre piccole tips, piccoli accorgimenti, potrebbero essere riservati alla scelta degli alimenti che accompagnano il latte in giorni alterni. Per esempio, per quanto riguarda la frutta, molti sconsigliano l’assunzione di mele. D’altro canto, invece, consigliano le arance. Come frutto vanno a nozze con il latte e darebbero dei risultati ottimali.

Un altro consiglio, sempre riguardante la frutta, concerne le modalità di assunzione. Per rendere il tutto un po’ meno monotono, si può pensare di consumare la frutta sotto forma di frullati e non di frutto integro, magari in alternanza. Potrebbe sembrare una sciocchezza, sempre di frutta si tratta, ma in realtà può fare molto la differenza quando si tratta di una prova di resistenza come questa.

La differenza si fa sotto il punto di vista psicologico. Il fattore psicologico, in una qualsiasi situazione di stress, sia psichico che fisico, riserva a se stesso un ruolo molto importante e predominante. Se la mente per prima non è capace di seguire questi accorgimenti, allora non si può in alcun modo pensare di poter superare una prova del genere. Magari lo stress non arriverà nei primi due giorni, ma ad un certo punto la fatica inizierà a farsi sentire e proprio per questo motivo c’è bisogno che la mente tenga duro per sostenere il corpo.

Poi, ultimo accorgimento può essere legato alla tipologia di carne che si mangia. La carne, si sa, è sempre un argomento controverso. Infatti molti sono i talloni di Achille, sopratutto per quanto riguarda la carne rossa. Però non si può negare quanto sia una fonte di proteine importante per l’organismo umano. In questo senso, infatti, si può vedere come sia inserita nella dieta del latte affianco a carboidrati (frutta) e altre proteine (latticini).

All’interno di questa alimentazione temporanea, si consiglia di assumere in alternanza sia la carne rossa che la carne bianca (pollo o tacchino, per intendere), cotte nei modi che si preferisce: griglia, brace, padella. La carne bianca, come molti sanno, ha tantissimi benefici ed è bene alternarla alla carne rossa, per mantenere un equilibrio sano.

Controindicazioni della dieta del latte

È stato sottolineato diverse volte, nel corso dell’articolo, quanto questa dieta sia stressante per l’organismo. Questo sostanzialmente perché il latte, per quanto sia di suo un alimento pieno di diversi elementi importanti, non può arrivare in alcun modo a sostituire dei pasti completi.

Latte e derivati del latte

Già questo, di per sé, crea una controindicazione molto importante che riporta, sostanzialmente, a quello che è stato detto nel paragrafo precedente: se si è in condizioni di salute non ottimali, abbandonare subito l’idea di sostenere questa alimentazione, anche se l’arco temporale nel quale la si deve portare avanti è breve. Un organismo già stressato di suo non può e non deve subire altro stress, si peggiorerebbe solo la situazione.

Per quanto riguarda il latte spesso, si è detto quanto sia di fatto un alimento importante e centrale anche nella vita dell’uomo: in ogni fascia d’età, i macro e microcomponenti del latte hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo e sostentamento del corpo. Questo, però, non significa che non abbia delle controindicazioni molto importanti.

Come molti dietisti e nutrizionisti sostengono, il latte potrebbe, a lungo andare, avere dei risvolti decisamente negativi per quanto riguarda il benessere dell’organismo. Infatti, l’assunzione costante ed elevata del latte potrebbe portare all’insorgenza di problematiche come: aumento del bilancio calorico e del colesterolo. Il colesterolo alto, come molti sapranno, è una bestia contro la quale in moltissimi combattono.

Ma cosa si intende con colesterolo alto? Innanzitutto bisogna fare una distinzione tra due tipi di colesterolo: HDL e LDL. Queste due sono sostanzialmente lipoproteine, ossia aggregati macromolecolari di peso importante a livello cellulare. Sono costituite da un cuore libidico avvolto da un guscio proteico. Il colesterolo HDL è quello comunemente chiamato colesterolo buono. Si tratta di lipoproteine ad alta densità che hanno il ruolo nell’organismo di trasportare colesterolo e trigliceridi da zone periferiche (arterie) a zone di smaltimento, come se fossero degli spazzini.

Quelle problematiche sono le lipoproteine LDL, ossia quello conosciuto come colesterolo cattivo. Il termine fa ben intendere la sua negatività a livello di benessere del fisico. Questo perché si tratta di lipoproteine a bassa densità. Il loro ruolo, in situazioni ottimali, è lo stesso dell’HDL, ma il problema insorge quando il numero di queste molecole è molto elevato.

Questo perché un numero troppo altro di LDL porta tutte le molecole in eccesso ad andare incontro a delle modificazioni strutturali, che portano queste lipoproteine ad avere un ruolo nefasto per l’organismo. Infatti, riescono in questo modo ad infiltrarsi in grandi vasi arteriosi, portandone all’ostruzione. Le conseguenze negative possono essere diverse: ostacolo meccanico del flusso sanguigno, ridotta elasticità delle pareti arteriose e formazioni di trombi. Queste situazioni possono risultare addirittura fatali.

Conclusioni

Il latte è importante, non lo si può negare. Un’assunzione giusta, secondo criterio, potrebbe tranquillamente avere dei benefici, in situazioni ottimali del corpo, come la perdita di tanto peso in poco tempo. Non bisogna però dimenticare quanto possa essere dannoso il risvolto negativo, dato dalle controindicazioni.