Contraccezione d’emergenza, cosa bisogna sapere veramente?

La contraccezione d'emergenza è un ultimo tentativo per evitare che il concepimento venga a termine: ecco cosa sapere per salvarsi in calcio d'angolo

A molte persone sarà capitato di avere dei rapporti non proprio protetti e sicuri e dunque di considerare la contraccezione d’emergenza.

Si tratta di un tipo di contraccezione che impedisce di portare termine il concepimento e che, in alcune situazioni, può essere davvero un’azione decisiva contro le gravidanze indesiderate.

Che cos’è la contraccezione d’emergenza

Contraccezione d'emergenza

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce metodi di contraccezione d’emergenza tutti quei metodi che aiutano una donna a evitare una gravidanza indesiderata dopo e non prima aver avuto un rapporto non protetto.

Allo stesso modo, la contraccezione d’emergenza può essere utile in caso di fallimento del metodo contraccettivo ( un preservativo che si buca, per esempio).

Rimanendo in quest’ottica, bisogna fare una doverosa premessa: i metodi che verranno da qui a poco avanti elencati, non sono metodi che possono considerarsi contraccettivi normali, di uso quotidiano.

Al contrario sono metodi che devono essere messi in atto esclusivamente in caso di emergenza nessuno dovrebbe mai pensare di non usare i contraccettivi normali e classici con la sicurezza che poi ci sono quelli d’emergenza: non si può fare questo ragionamento, perché dannoso sotto molti punti di vista.

Contraccezione d’emergenza: due macroaree

Quindi, iniziando dal presupposto che questi non sono assolutamente prodotti che si possono utilizzare dopo ogni rapporto sessuale, ma solo in casi molto sporadici e d’emergenza, si può continuare dicendo le due macro aree di contraccettivi d’emergenza:

  • Farmacologici;
  • Non farmacologici.

Questa distinzione sarà anche molto utile più avanti, quando si dovranno individuare i momenti in cui usare un prodotto e i momenti in cui bisogna utilizzarne un altro. I prodotti farmacologici più conosciuti in questo senso sono le pillole a base ormonale. Nell’altro senso, quelli più conosciuti tra i non farmacologici sono i dispositivi uterini- IUD al rame.

Non rimane altro che analizzarli singolarmente, capire le loro funzionalità e concentrarsi anche sui momenti in cui devono essere presi in considerazione ed usati.

Preparati ormonali ad uso orale: la pillola del giorno dopo

Pillola del giorno dopo

Sicuramente tutti hanno sentito, almeno una volta nella loro vita, anche solo sentendo la radio o guardando la televisione, parlare di pillola del giorno dopo.

Insomma, come lo stesso nome sta qui ad indicare, la pillola del giorno dopo è un tipo di contraccettivo che deve essere applicato e introdotto nell’organismo il giorno dopo del rapporto non protetto, per l’appunto.

Ma come funziona questa pillola? Di base, come accennato in precedenza, la pillola del giorno dopo o dei 5 giorni dopo, dipende quale si utilizza, ha degli ormoni.

Questi ormoni hanno lo scopo di prevenire la gravidanza in modo preciso: vanno ad inibire l’ovulazione o, in alternativa, a ritardarla.

Insomma, riescono ad allontanare quel momento in cui lo spermatozoo deve fare centro nell’ovulo femminile, andando a fecondarlo. Quindi, in parole povere, va ad evitare la fecondazione.

Percentuali di successo della pillola del giorno dopo

Ora, bisogna fare attenzione a questo punto: le possibilità di gravidanza, in questo modo, sono ridotte dell’85% in media. Un buon risultato se si pensa che comunque il tutto avviene dopo un atto sessuale non protetto.

Inoltre, un altra statistica ha rivelato che le gravidanze di riducono al 2/3 %. Insomma, un risultato molto buono. Però, bisogna tenere conto di altri fattori ancora.

Ci sono altri elementi che vanno ad essere delle variabili della riduzione totale del rischio di gravidanza. Queste variabili decisive sono:

  • Il rischio di gravidanza della donna, senza utilizzo di contraccettivi d’emergenza;
  • Il momento del ciclo mestruale nel quale viene messa in atto la contraccezione d’emergenza;
  • Indice di massa corporea della donna.

Questi fattori possono essere molto determinanti, in alcuni casi. Si facciano degli esempi concreti. Se una donna è molto fertile, il rischio ovviamente aumenta, ma anche il momento in cui si prende la pillola è importante, dato che questa ha come scopo di inibire l’ovulazione, quindi deve essere presa in un momento preciso.

Insomma, risultati buoni, ma la sicurezza totale non c’è mai. Inoltre, per essere più sicuri che questa pillola abbia l’effetto desiderato, si deve prendere in considerazione anche il fattore tempo.

L’efficacia della pillola varia anche in base a quanto tempo si impiega per prenderla dopo il rapporto: più si aspetta, più l’effetto tende a diminuire.

Si possono riportare, in base a questo, i seguenti valori:

  • L’efficacia del metodo contraccettivo dopo 12 ore è del 95%;
  • L’efficacia del metodo contraccettivo dopo 24 ore è dell’ 85%;
  • L’efficacia del metodo contraccettivo dopo le 72 ore è del 58%.

Pillola del giorno dopo o dei 5 giorni dopo?

La pillola del giorno dopo è generalmente a base di levonorgestrel. Questa molecola non può bloccare l’ovulazione, se è iniziata, ma solo impedire la fecondazione se assunta prima dell’innalzamento dell’ormone LH.

In sostanza, prima la si prende meglio è: più tempo passa dal rapporto non protetto all’assunzione, più si rischia di restare incinta.

La pillola dei 5 giorni dopo, invece, è a base di ulipristal acetato. Questa molecola è più efficace e mirata, perché ritarda l’ovulazione e posticipa la rottura follicolare. Quando possibile, la sua assunzione è la soluzione migliore.

Ora, dette in linea generale tutte le caratteristiche di questo metodo contraccettivo, si può passare a fare un bilancio definitivo dei pro e contro della pillola del giorno dopo o dei 5 giorni dopo.

Vantaggi della pillola del giorno dopo

Il vantaggio principale risiede sulla poca tossicità del farmaco a livello dell’organismo. Questo perché il farmaco in questione riesce ad essere smaltito senza troppi problemi dal corpo, dato che è un prodotto leggero e smaltibile.

Ora, in relazione a questo va aggiunto anche che non ha controindicazioni di alcun genere per nessuna categoria di persona. In sostanza, ha la stessa efficacia in donne in salute, fumatrici, ipertese o diabetiche.

Inoltre, non va ad intaccare in nessun modo su donne che soffrono di altre patologie, come malattie tiroidee, endometriosi,  emicrania, patologie cardiovascolari e via dicendo. Insomma, davvero molto fruibile come metodo.

C’è anche un ultimo aspetto a suo favore: non rappresenta in alcun modo un metodo per abortire il feto. Insomma, va solo a rallentare l’ovulazione. Questo perché non ha alcun effetto sull’impianto dell’embrione: se è impiantato oramai non ha alcun effetto la pillola.

Inoltre, se si prende la pillola che l’embrione è già impiantato non si corre alcun rischio nello sviluppo del feto e del bambino: non ci saranno effetti collaterali.

Svantaggi della pillola del giorno dopo

Ovviamente, come ogni cosa, ci sono i pro e i contro. In sostanza basti pensare che si tratta di un farmaco che va ad inibire l’azione ovulativa, che, in caso di successo, evita il contatto con lo spermatozoo e, quindi, la fecondazione.

Partendo da questo presupposto si deve innanzitutto sottolineare il fatto che questa pillola ha azione minimale dopo le 72 ore dal rapporto sessuale non protetto.

Un’altro elemento a suo svantaggio è il fatto che non debba essere assunta insieme a farmaci anticonvulsivi, antibiotici o antiepilettici, perché potrebbe avere degli effetti collaterali di diversa natura. Un altro problema potrebbe verificarsi con il ciclo successivo all’assunzione della pillola: ipermenorrea, polimenorrea, spotting, leucorrea e via dicendo.

Inoltre, ci sono altri due punti da mettere in luce. Innanzitutto, in caso di gravidanza accertata non ha alcun effetto, di conseguenza è inutile assumerla, se non dannoso a livello di tossicità del corpo che è di per sé già molto ingolfato. Secondo punto non protegge minimamente dalle malattie veneree: se il partner con cui si è avuto il rapporto ha un herpes o è portatore di HIV, è completamente inutile assumere la pillola del giorno dopo.

Chi prescrive la pillola del giorno dopo?

Per le donne maggiorenni non serve alcuna prescrizione. Basta recarsi in farmacia e richiederla.

Essendo una contraccezione d’emergenza e non un farmaco abortivo, il farmacista è tenuto a dispensarla senza alcuna obiezione. Per le minorenni, invece, è necessaria la prescrizione di un medico.

IUD al rame (IUD – Cu)

IUD al rame

Ora, abbiamo parlato di tutte le varie possibilità che si hanno e a tutto quello che va incontro quando si utilizza la pillola del giorno dopo o dei 5 giorni dopo, come metodo di contraccezione d’emergenza per uso orale. Come, però, già specificato, esistono altri metodi di contraccezione d’emergenza, non farmacologici.

In particolar modo, lo IUD al rame è una spirale che va inserita all’interno dell’utero, che ha un’azione di tipo meccanico. Innanzitutto, bisogna fare una doverosa specificazione: a differenza della pillola, può essere utilizzata tranquillamente anche come metodo contraccettivo comune, non solo d’emergenza.

Infatti, moltissime donne, quando si tratta di prendere precauzioni, decidono di farlo attraverso la spirale. Si tratta, fondamentalmente, di un piccolo dispositivo in plastica, circondato da un sottile filo di rame spiralizzato. Questa spirale deve essere impiantata all’interno dell’utero femminile da un ginecologo, dato che deve essere inserita in profondità.

Perché scegliere il rame come materiale per fare la sottile striscia di metallo? Il motivo è molto semplice e di carattere chimico. Il rame, attraverso il rilascio di ioni, ha una buona azione spermicida. Questi ioni rilasciati vanno ad agire impedendo la fecondazione dell’ovulo ed ostacolando la sopravvivenza e il movimento agli spermatozoi.

Un’altra azione molto importante è quella della modificazione dell’endometrio, ossia del rivestimento interno dell’utero, dove si va ad impiantare l’embrione. In questo modo va ulteriormente ad impedire che l’embrione possa impiantarsi e svilupparsi. Come detto in precedenza, è un metodo contraccettivo di normale utilizzo che può essere utilizzato anche in situazioni di non emergenza, come metodo quotidiano.

Quando, però, si tratta di situazioni particolari, è anche qui un metodo validissimo. Infatti, la spirale, inserita entro 48 ore dal concepimento, ha un efficacia contraccettiva del 99%. Insomma, valori di efficacia altissimi. Anche qui, come in precedenza, si analizzeranno sia i pro che i contro.

Vantaggi della spirale al rame

Allora, il primo vantaggio che salta all’occhio dalla presentazione del metodo contraccettivo è proprio la sua alta copertura ed efficacia: 99%. Oltre, a questo, ci sono ovviamente degli altri aspetti. Una volta inserita all’interno, questa spirale può tranquillamente rimanere lì per la durata successiva dai 3 ai 5 anni. Infatti, se inserita in caso di emergenza, può anche rimanere come metodo perenne.

Altro punto molto valido a suo favore è che, se l’ovulo è già stato fecondato, impedisce proprio l’impianto nell’embrione. Di conseguenza, lo sviluppo non avrà luogo. Inoltre, aiuta anche a prevenire il rischio di gravidanze ectopiche o extrauterine, ossia tutte quella gravidanze al di fuori dell’endometrio che, oltre ad essere letali per l’embrione, danno anche moltissime complicazioni alla donna. Ovviamente, questo è un fattore positivo dopo che la spirale IUD al rame viene estratta.

Svantaggi della spirale al rame

Ora, visti i vantaggi, ossia gli elementi positivi legati a questo metodo, si può e si deve passare a tutti gli elementi negativi. In questo senso, vediamo innanzitutto il principale, ossia quello in comune a moltissimi metodi contraccettivi: non previene le malattie veneree. Insomma, questa è una complicanza importante, specialmente se si è soliti consumare rapporti occasionali.

Il metodo di inserimento non è dei più comodi: chiunque decida di sottoporsi a questo metodo, deve fare una visita ginecologica e far inserire il prodotto direttamente dal ginecologo. Ora, è stato anche detto che va ad adattarsi alle pareti interne dell’utero, per questo motivo è sconsigliabile se si ha appena partorito, dato che si potrebbe espellere la spirale molto facilmente.

A differenza della pillola, ha diverse controindicazioni per donne con alcune patologie. In particolar modo, è sconsigliabile a donne che soffrono di infezioni vaginali: gli agenti patogeni si vanno ad insediare proprio vicino alla spirale, creando una zona più delicata e facilmente infiammabile. In particolar modo, sono molto sconsigliati a quelle donne che soffrono di malattia infiammatoria pelvica.

Un’altra categoria di donne da escludere sono coloro che hanno un cancro alle ovaie o alla cervice: sono zone troppo delicate per poter ospitare un agente esterno come una spirale al rame.I soggetti allergici devono stare attenti: potrebbe dare reazioni spiacevoli e irritazioni, sopratutto per coloro che sono allergiche al nichel.

Ultimo, ma non meno importate ai fini di qualità della vita, sono i cicli mestruali molto abbondanti dopo l’inserimento della spirale. Insomma, anche questa è una particolarità da non sottovalutare. Inoltre, per concludere, anche la rimozione dello IUD deve essere fatta da una figura specializzata: il ginecologo.

Metodo Yuzpe

Pillole Yuzpe

Con l’esplicazione del metodo Yuzpe si torna indietro ai metodi di carattere farmacologico. Yuzpe è il nome dell’ideatore canadese che ha creato il metodo in questione. Questo è molto similare alla pillola del giorno dopo. Sicuramente è della sua stessa famiglia, la un po’ differente. Si tratta di una particolare pillola creata dalla combinazione di diversi ormoni.

In particolare abbiamo degli estrogeni a dosaggi molto elevati e progestinici. Essendo, in termini molto spiccioli, una bomba di ormoni, si deve assumere in modo molto moderato. Infatti, si consiglia l’assunzione in doppia dose. Le due pasticche vanno assunte a distanza di 12 ore l’una dall’altra.

Di questo metodo non si è parlato molto, in particolare a causa del gran quantitativo di effetti collaterali che comporta a livello di metabolizzazione, legati sopratutto al gran quantitativo di ormoni contenuti all’interno delle pillole che si assumono. Insieme a questo poi c’è anche il fatto che ha davvero scarsa funzionalità e le prospettive di riuscita come metodo contraccettivo d’emergenza sono davvero poche. Per questo è considerato un metodo obsoleto.