Rigurgito del neonato: le cause e tutti i possibili rimedi

Cause e rimedi per il rigurgito del neonato: ecco cosa dovrebbero sapere tutti i genitori

Rigurgito del neonato, cosa devono sapere tutti i neo genitori in merito a una questione molto delicata? Se dopo la poppata i neonati rigurgitano, le cause potrebbero essere diverse. Così come i rimedi da mettere in atto per risolvere il problema.

Neonato che dorme

Cosa si intende per “rigurgito del neonato”? Sicuramente chi ha già avuto a che fare con un bebè sa di cosa stiamo parlando, ma i futuri genitori o i neo genitori potrebbero non essere preparati sul tema. Il rigurgito è un piccolo problema che di solito compare nei primi mesi di vita, per poi scomparire quando il piccolo comincia a crescere. Si manifesta dopo la poppata, dopo che il neonato ha mangiato: parte del latte materno o del latte artificiale, prima, o parte del cibo che è stato ingerito dal bambino refluisce dallo stomaco per arrivare alla bocca.

In pratica dopo aver mangiato, sempre o sovente, il neonato espelle dalla bocca parte del cibo, liquido o solido, che ha da poco ingerito. Talvolta il rigurgito avviene durante la poppata stessa. Oppure si manifesta nelle ore immediatamente successive, mentre il corpo del piccolo è impegnato nella fase della digestione. Come sottolineato in precedenza può accompagnare il neonato nei primi mesi di vita, per scomparire dopo i 12 mesi e talvolta anche dopo i 18 mesi di vita del piccolo. Quindi il rigurgito non è una questione che riguarda solo l’ingestione di alimenti liquidi, ma anche di alimenti solidi durante lo svezzamento o l’autosvezzamento.

Il rigurgito non è sempre uguale. Secondo gli esperti può manifestarsi in maniera fisiologica e questa condizione non deve allertare più di tanto i genitori. Come il disturbo è arrivato così scomparirà prima o poi. Il rigurgito, però, può avere conseguenze sullo sviluppo del bambino: se la condizione è cronica si può assistere a un calo della crescita. E può anche manifestarsi con altri sintomi senza però avere ripercussioni sullo sviluppo naturale del bebè.

Ma perché i neonati soffrono di rigurgito? È presto detto: nel primo anno di vita l’apparato digerente non è ancora maturo, deve abituarsi a ingerire e digerire il cibo. E l'”allenamento” potrebbe durare tanto tempo: è normale che il cardias, la valvola che impedisce al cibo di tornare nell’esofago, non sia del tutto funzionante. Altre volte il rigurgito è provocato dalla troppa fame del bebè, che beve tanto latte dal seno materno o dal biberon, non dando il tempo allo stomaco di gestire il flusso di cibo che arriva. Il latte in più viene “rimandato indietro”. Talvolta, infatti, il rigurgito si manifesta dopo il ruttino o durante il singhiozzo, come segnale di troppo latte ingerito.

Infine c’è da dire che a volte il rigurgito del neonato può essere associato a diverse malattie, soprattutto quando si presenta con altri sintomi come vomito, tracce di altro materiale come sangue, rifiuto del cibo, malessere generale e pianto disperato, perdita di peso. Il piccolo potrebbe soffrire di stenosi pilorica, un restringimento dello sfintere che si trova tra stomaco e duodeno che non consente il passaggio del cibo dallo stomaco all’intestino. Oppure di una qualche intolleranza alimentare, di allergia, di infiammazione dell’esofago, di disturbi di varia natura al tubo digerente.

Rigurgito e reflusso

Rigurgito e reflusso, le differenze

Attenzione, però, a non confondere il rigurgito del neonato con il reflusso. Il primo, infatti, è un fatto molto comune e fisiologico in tantissimi piccoli bebè ed è un problema che di solito si può risolvere facilmente da solo e non deve preoccupare i genitori. Solo in casi davvero molto rari bisogna intervenire con rimedi e terapie utili per poter dare sollievo al piccolo.

Il reflusso gastroesofageo o RGE è una condizione che si manifesta quando avviene un passaggio di contenuto gastrico nell’esofago, anche senza rigurgito e altri sintomi chiari. Si potrebbe manifestare attraverso laringospasmi o crisi di apnee, ma anche un bruciore che colpisce alla bocca dello stomaco, difficoltà a deglutire o dolore durante la fase di deglutizione, rifiuto del cibo per il male che si prova, problemi a carico dell’apparato respiratorio come asma, tosse, mancanza di voce.

Il rigurgito, invece, è la fuoriuscita attraverso la bocca del cibo che è stato ingerito e che è tornato indietro. È ancora diverso rispetto al vomito: non si presenta con conati o altri disturbi, semplicemente il latte o il cibo esce fuori dalla bocca durante la poppata o dopo aver finito di mangiare.

Muco nel rigurgito del neonato

Muco nel rigurgito del neonato: cosa significa

Cosa fare se, invece, nel rigurgito di un neonato appare anche del muco? Dobbiamo preoccuparci oppure no? Gli esperti sottolineano che non dovremmo allarmarci, ma monitorare con attenzione altri sintomi che possono indicare la presenza di altri disturbi a carico delle vie respiratorie, che causano un’espulsione di muco e secrezioni mucose anche attraverso il rigurgito di latte o di cibo del neonato.

Di solito quando si hanno tosse e raffreddore il muco viene espulso tramite starnuti e colpi di tosse. Talvolta le secrezioni mucose vengono ingerite e vengono espulse dalle feci. E anche dai rigurgiti di latte. Questa condizione avviene soprattutto nei bambini più piccoli. Non dobbiamo allarmarci, perché si tratta di un meccanismo naturale del corpo umano. Dobbiamo però prestare grande attenzione alle modalità con cui tutto questo avviene, perché se il rigurgito con o senza muco è troppo intenso, costante, abbondante e continuo forse è meglio indagare più a fondo.

Sarebbe bene tenere sempre libere le vie aeree dei neonati, che non possono soffiarsi il naso come i bambini più grandi e come facciamo noi adulti. Liberare il nasino attraverso lavaggi nasali, su consiglio del medico pediatra, ovviamente, può aiutarli a respirare meglio, a espellere naturalmente il muco, a mangiare più tranquillamente senza andare in “apnea” ogni volta che si attaccano al seno o al biberon.

Rimedi per il rigurgito del neonato

Rimedi naturali per evitare il rigurgito

Cosa fare in caso di rigurgito nei neonati? Come abbiamo sottolineato in precedenza non dobbiamo sempre allarmarci. Anzi, nella maggior parte dei casi si tratta di un disturbo fisiologico che scompare così come è arrivato, senza bisogno del nostro intervento o dell’intervento del medico pediatra che ha in cura il proprio bambino. Il rigurgito tende a risolversi in maniera spontanea e a scomparire pian piano con lo svezzamento.

Per dare sollievo al bambino, però, possiamo adottare una serie di rimedi e di comportamenti utili per poter far stare subito meglio i nostri cuccioli. Non date loro pasti abbondanti, sia che siano in fase di allattamento sia che siano già passati allo svezzamento: meglio pasti più piccoli e più frequenti, per non “intasare” l’apparato digerente ancora immaturo dei neonati. Se già mangiano, preparate piccoli bocconi, cominciando a insegnare al bambino a mangiare lentamente per migliorare la digestione.

Dopo ogni pasto non mettere subito giù coricato il neonato. Meglio tenerlo in posizione eretta, in braccio, per favorire il ruttino: tenetelo in posizione verticale per almeno una ventina di minuti, sperando che durante la poppata non si sia addormentato, ma anche in questo caso non mettetelo subito giù nel lettino. Anche durante la poppata dovremmo prestare attenzione alla posizione del neonato: evitiamo di schiacciare troppo il suo stomaco e facciamo in modo che a ogni poppata non assuma troppa aria.

Se il piccolo usa un biberon per prendere il latte artificiale, meglio cambiarlo e provarne altri, magari con tettarelle diverse. A volte potrebbe anche essere utile cambiare tipologia di latte, sempre parlandone con il medico pediatra. Se il bambino è allattato al seno, invece, sarebbe bene valutare la corretta alimentazione della mamma, togliendo man mano degli alimenti per capire se il bambino soffre di intolleranze o allergie.

rigurgito del neonato

Quando preoccuparsi e chiamare il dottore

Abbiamo visto che il rigurgito può essere un fenomeno assolutamente fisiologico, che non deve creare allarme e preoccupazione nei neo genitori. Ci sono volte in cui, invece, sarebbe meglio chiedere consiglio al medico pediatra che segue il proprio bambino per capire se c’è qualcosa che non va e come intervenire per evitare il peggio.

Se il rigurgito è cronico e non sparisce da solo entro il tempo considerato fisiologico allora è meglio indagare più a fondo. Si consiglia di chiamare il medico anche se il rigurgito è un fenomeno molto frequente, soprattutto se questo mette a rischio la crescita del bambino. Se notate che il bambino rigurgita spesso e, di conseguenza, non cresce come dovrebbe, meglio contattare il pediatra per trovare la soluzione migliore.

Chiamate il pediatra se notate che il bambino non cresce di peso o ha perso del peso negli ultimi tempi. E anche se il rigurgito ha un colore verde o giallo oppure se notate tracce di sangue o se il rigurgito ha una colorazione scura. Consultate un esperto anche se il bambino si rifiuta di mangiare, se non si calma con niente, se si lamenta o piange sempre e di continuo, se ha difficoltà a respirare, se ha una tosse cronica che non ci convince e, ancora, se nel pannolino notate tracce di sangue all’interno delle feci del neonato.

Meglio una telefonata in più che una telefonata in meno al proprio pediatra di fiducia, per accertarci che il bambino sta bene, cresce come dovrebbe e non ci sono altri problemi dietro a quel rigurgito che sembra non volersene andare mai via.